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Cronaca

Scommesse on-line su sport, maxi-blitz: 500 indagati

Il giro di scommesse illecite gestito anche da un 38enne di Monteroni già condannato per il 416/bis. Sequestro preventivo partito dalla procura leccese su due società, immobili e anche un supermercato

LECCE - L'operazione "Poker 2", avviata verso la fine del 2008, ha portato la guardia di finanza ad investigare una società di capitali austriaca, con sede legale ad Innsbruck, la GoldBet, che, priva delle concessioni rilasciate dall'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, avrebbe promosso ed organizzato, su gran parte del territorio italiano, un sistema illegale di raccolta di scommesse on line su eventi sportivi, avvalendosi di una fitta rete di agenzie (500 quelle ad oggi censite dai finanzieri, 498 le persone in tutto denunciate) che introitavano centinaia di milioni di euro dagli scommettitori ed i cui gestori sono stati denunciati.

Un sistema piramidale, come ha tenuto a precisare il capo della Procura di Lecce, Cataldo Motta durante la conferenza stampa tenuta stamattina presso il comando provinciale della guardia di finanza, con il server in Austria, appunto, ma con i centri scommesse in mezza Italia, fino in Puglia, nel Salento, per la precisione.

Dall'Austria, quindi, la diffusione sul territorio articolata attraverso livelli intermedi in ambito regionale, poi, provinciale, con le cosiddette "superagenzie", che in provincia di Lecce raccoglievano una cinquantina di punti scommesse on line.

Quarantasette le perquisizioni compiute dalle fiamme gialle in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Puglia e Sicilia, presso i domicili ed i locali di 26 persone appartenenti, a vario titolo, ad associazione a delinquere dedite alla raccolta illecita delle scommesse on-line su eventi sportivi.

Ma tra gli aspetti più importanti, ora al vaglio degli investigatori, l'individuazione di un sottosistema che, nel caso specifico del Salento, farebbe capo a Saulle Politi, 38 anni, di Monteroni, già condannato (416/bis) per essere stato vicino al clan Tornese, organizzazione tra le più in vista della Sacra corona unita. Politi, stando a quanto appurato dagli investigatori, gestiva una serie di attività economiche, tra le quali ben 50 agenzie di scommesse, tanto da creare una vera e propria "Rete Politi".

E quello delle scommesse on line, secondo le procure italiane che seguono l'evolversi degli aspetti economico-patrimoniali delle organizzazione mafiose, rappresenterebbe oggi uno dei canali di eccellenza per il riciclaggio e investimento dei proventi delle attività illecite. E la conferma di questo nuovo trend, giunge proprio dalla Direzione nazionale antimafia. Presente questa mattina, infatti, insieme a Motta, vi era anche Francesco Mandoi della Dda: passata, anche se non del tutto, la "stagione dei supermercati", degli investimenti della malavita organizzata sui market, negli ultimi tempi gli interessi delle organizzazioni criminali si sarebbero spostate nel mondo delle scommesse on-line.

Tant'è, che oltre alle 50 agenzie salentine facenti capo a Politi, anche sul territorio nazionale tra i 500 centri scommesse telematici sarebbero comprese agenzie riconducibili a esponenti dell' Ndrangheta, della Camorra e di Cosa nostra.

Ma nell'ambito dell'operazione "Poker 2", la procura leccese ha previsto un secondo livello di intervento: il sequestro preventivo nei confronti di chi abbia disponibilità di beni in misura sproporzionata all'effettivo reddito. Vale a dire, non dei beni direttamente proventi dal reato, ma di quelli patrimoniali sospettati di appartenere ad un'organizzazione mafiosa, o nel caso specifico, indagata per il trasferimento fraudolento di valori, come per il 39enne monteronese.

Saulle Politi, dunque, è ora destinatario del provvedimento di sequestro preventivo di una società che gestisce un supermercato aperto a Monteroni nel 1994, un investimento che all'epoca avrebbe sfiorato, con l'attuale conio, 1 milioni di euro, quando lo stesso Politi - intestatario è il fratello Francesco -, esibiva dichiarazione dei redditi assai modeste.

Il sequestro preventivo riguarda anche immobili e società legate sempre al mondo delle scommesse, la "Capitan Uncino", operante a Monteroni e paesi limitrofi e la "Gogo Game". Nessuno di questi beni, ovviamente, risulta intestato a Saulle Politi, ma ai familiari.

"E' un intervento completo e compiuto su più piani condotto magistralmente dalla guardia di finanza del comando leccese guidata dal colonnello Patrizio Vezzoli - ha detto il procuratore capo Cataldo Motta -, un'indagine che si sviluppa a livello nazionale, ma che incide notevolmente sul locale con i sequestri preventivi operati".

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce e sviluppate anche con il supporto del servizio centrale investigazione sulla criminalità organizzata di Roma della guardia di finanza, avrebbero consentito di provare il diretto interesse al settore da parte della criminalità organizzata, poiché il salentino, condannato con sentenza irrevocabile per associazione a delinquere di stampo mafioso, è risultato controllare il considerevole numero di agenzie in diverse regioni d'Italia (Veneto, Emilia Romagna, Campania, oltre ache in Puglia).

A carico di quest'ultimo e dei suoi familiari ritenuti prestanome (indagati per riciclaggio e reimpiego di denaro "sporco") sono stati eseguiti sequestri di beni per un valore di oltre 4 milioni di euro. Con la collaborazione dell'Interpol, sono contestualmente in corso, in Austria, sulla base di iniziative rogatoriali, sequestri sui conti della società estera oggetto d'indagine.

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