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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La scomparsa di Piero Fumarola, intellettuale eclettico e militante

Sociologo, originario di Taranto, ha insegnato per quattro decenni all'Università del Salento. Amici, colleghi e studenti lo ricordano con affetto

LECCE - Nella notte è deceduto Piero Fumarola, per circa quarant'anni docente presso l'Università del Salento. Originario di Taranto era un sociologo con grande interesse per le questioni identitarie, con particolare attenzione all'aspetto culturale e antropologico, ha condotto a partire dagli anni Novanta molteplici studi tra Italia e l'altra sponda dell'Adriatico, dopo il grande flusso migratorio e la destabilizzazione del fronte albanese e kosovaro.

Conosciuto e apprezzato per il suo eclettismo, ha sempre mantenuto con un profilo da outsider, istrionico e talvolta irriverente, una presenza costante nel dibattito politico, promuovendo iniziative e partecipando a incontri su temi particolarmente scomodi rispetto al dibattito convenzionale.

Era amato e ammirato dai giovani che per vari motivi avevano a che fare con lui e le sue attività di indagine sociale. Appresa la notizia della sua scomparsa, sono stati infatti in tanti a dedicargli un pensiero pubblico. Il regista e produttore Davide Barletti lo ricorda così efficacemente in un post: "Mi piace ricordarlo come uno dei pochi capitani coraggiosi a cui piacevano i pirati e le loro leggende, le loro bettole e i loro sogni, un capitano che ci ha condotto veleggiando in questi decenni di burrasche e di tempeste ad un approdo sicuramente non definitivo.Ci mancheranno le tue risate, le tue bestemmie, le tue parole illuminanti e le bevute al bar. Ciao grande Piero. Buon viaggio".

Toccante anche la riflessione di Stefano Cristante, docente di Unisalento, anch'egli sociologo: "Piero è stato un ricercatore generoso. Ha esplorato materie complesse di ambito sociologico e antropologico. Della carriera se n’è sempre infischiato, perché le gerarchie lo infastidivano e spesso Piero non le rispettava. Era una persona piena di curiosità verso il cervello umano, che a suo avviso teneva in serio conto il bisogno di trasgressione dai codici abituali, e per questo studiò l’impatto culturale di sostanze illegali ma molto diffuse. A me piaceva parlare con lui: negli ultimi anni il suo aspetto aveva qualcosa dell’antico cantore balcanico ed ellenico, la sua voce bassa e roca spingeva gli amici ad assorbire le sue indagini meglio che attraverso la lettura dei suoi scritti. L’ho frequentato meno di quanto avrei voluto, ma con lui mi sono divertito ed ho anche vissuto una giornata del tutto speciale. Era l’11 settembre del 2001, ed eravamo a casa di Gino Santoro. Accendemmo la televisione. Persino Piero si zittì. Passammo in silenzio il pranzo, increduli e sbigottiti".

Il sindaco, di Lecce, Carlo Salvemini, ha espresso il suo cordoglio a nome della cittadinanza: "La scomparsa di Piero Fumarola è una triste notizia per la città di Lecce. Studioso rigoroso e profondo, ha lasciato una impronta decisiva nella cultura salentina e nella vita dei tanti allievi e amici che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Oggi ci lascia ci un'eredità intellettuale e umana della quale non smetteremo mai di beneficiare".

Il rettore dell'Università del Salento, Vincenzo Zara, lo ricorda così: "Docente di Sociologia delle religioni, dei processi culturali, delle relazioni internazionali, Fumarola è stato tra gli studiosi più attivi del fenomeno della trance, delle sue forme e delle condizioni rituali che ne consentono la manifestazione. Indimenticabili resteranno il suo sodalizio con Georges Lapassade, con il quale condusse un’importante inchiesta sull’hip hop in Italia all’inizio degli anni ’90, e il suo impegno per percorsi di ricerca difficili e inesplorati. Mancherà a questa comunità accademica la generosità con cui coinvolgeva collaboratori, colleghi, studenti nei suoi progetti, ma soprattutto la sua personalità attraente e l’intelligenza vivissima, provocatrice, analitica di uomo incapace di compromessi e costantemente impegnato”.

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