Scoperto vicino al nascondiglio della cocaina, si dà alla fuga e rischia di investire un brigadiere
Per l’episodio avvenuto il 29 giugno scorso, in contrada Petito, a Squinzano, è finito ai domiciliari Emilio Scozzi, un 26 enne del posto. Le accuse: detenzione ai fini di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale
SQUINZANO - E’ finito ai domiciliari con l’accusa di aver nascosto dietro a un muretto secco, in contrada Petito, nelle campagne di Squinzano, in un muro a secco, 33 grammi di cocaina, distribuita in due barattoli (in uno c’erano 14 involucri, nell’altro 70), dai quali si sarebbero potute ricavare 121 dosi.
Ma c’è dell’altro. Emilio Scozzi, questo il nome dell’arrestato, un 26enne del posto, originario di San Pietro Vernotico, (già coinvolto nell’inchiesta “Staffetta”) non si sarebbe fermato all’alt dei carabinieri della compagnia di Campi Salentina che, il 29 giugno scorso, dopo aver ricevuto una “soffiata”, si trovavano già sul posto, proprio in attesa di chi avrebbe ritirato lo stupefacente.
In particolare, usciti allo scoperto i militari, il giovane sarebbe risalito a bordo dell’auto (una Fiat Bravo) e nel darsi alla fuga a gran velocità, avrebbe rischiato di investire il brigadiere che tentò di sbarrargli la strada. Per questo, oltre al reato di detenzione ai fini di spaccio, a Scozzi è attribuito anche quello di resistenza a pubblico ufficiale nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Carlo Cazzella, al quale la Procura aveva chiesto l’arresto in carcere. Nelle prossime ore, l’indagato, assistito dall’avvocato Giuseppe Presicce, sosterrà l’interrogatorio di garanzia.