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Cronaca

Due scosse di terremoto al largo di Cefalonia. Trema anche il Salento, panico in città

Un forte sciame sismico si è verificato, nel primo pomeriggio, con epicentro nei pressi dell'isola greca. Il terremoto è stato avvertito anche a Lecce, soprattutto negli ultimi piani dei palazzi, e in provincia. Nessun danno a persone o abitazioni, ma la centrale di vigili del fuoco è andata in tilt

LECCE - Ore 14,55. Nella giornata delle scosse telluriche che dalla Grecia del leader politico di Syriza,  Alexis Tsipras, hanno raggiunto  il governatore pugliese Nichi Vendola, un altro terremoto è stato avvertito nel Tacco d'Italia. Quello vero, non politico. Quello che, nel giro di una manciata di secondi, ha riempito le pagine Facebook dei salentini. Uno sciame sismico, con epicentro in Grecia, ha fatto tremare in due “tranche” anche Lecce e la provincia.

La prima scossa, di magnitudo 6,0 è stata registrata a una profondità di 18,8 chilometri. La seconda, invece, un’ora dopo, si è verificata a 12,8 chilometri di profondità, con una magnitudo di 5. E il panico si è irradiato con la stessa modalità di quei cerchi concentrici del sottosuolo. Le due scosse sono partite al largo di Cefalonia, ma hanno raggiunto gli ultimi piani dei condomini, in città. Si sono presentate con la vibrazione del pavimento al quale è seguito, inevitabilmente, anche l’aumento delle palpitazioni degli abitanti. Sull’isola del Mediterraneo, sono ingenti i danni provocati, con numerosi edifici gravemente danneggiati. 

Nel capoluogo salentino c’è chi si è precipitato in strada, chi ha allertato subito i parenti e chi, con prudenza, si è rivolto alla centrale dei vigili del fuoco del comando provinciale. Intasando la linea per almeno l’ora successiva. Nessuna conseguenza, a case, veicoli o persone. I lampadari hanno ondeggiato per diversi secondi. A sentire coloro che si trovavano ancora a tavola, per il pranzo della domenica, “è mancato il terreno sotto i piedi”. Giramenti di testa per alcuni, vetri tremolanti per altri. O, addirittura, cassetti improvvisamente aperti, come nel più banale dei film horror e per i pigri, alberi di Natale non ancora riposti in cantina, visti oscillare per almeno una decina di secondi. Nel resto dell penisola non è andata diversamente. 

Oltre alla zona di Castro e a quella del basso Adriatico, nel Capo di Leuca il sisma si è presentato in maniera anche più violenta. Sono in tanti, sul litorale ionico del basso Salento ad averlo udito. Tra Lido Marini, la marina di Ugento, e Presicce, il comune vicino, la scossa è stata udita da chi si trovava a letto per la siesta pomeridiana e da chi, approfittando della tramontana e della bella giornata, si trovava in auto per osservare il mare.

Ma, improvvisamente, una folata di vento più violenta delle altre. Poi anche l’abitacolo ha cominciato a oscillare, in maniera discontinua e irregolare. Anche dall’altra parte del Golfo di Taranto, tra Cosenza e la provincia di Catanzaro, la furia della Terra si è fatta sentire. Situazione analoga anche nel resto della Puglia, soprattutto nel brindisino, nel Sannio e lungo le vie di Napoli, dove non sono stati tuttavia registrati gravi danni.

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