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Cronaca Via Giuseppe Libertini

Scritte politiche sui monumenti e vandalismo: danni nel borgo antico

Fioriere, tavoli, sedie e cestini divelti, intaccati beni pubblici e privati. Alcuni degli episodi rimandando apertamente all'area antagonista. L'ira dell'assessore Guido. Saranno visionate le telecamere comunali

LECCE – Scritte di stampo politico sulla facciata della chiesa di Sant’Irene e su altri antichi edifici, così come addosso ai totem del “Business Tourism Management”, il workshop in svolgimento in questi giorni presso l’ex convento dei Teatini.

E poi, fioriere, tavoli e sedie dei locali divelti, alla stregua di cestini portarifiuti e gettacarte comunali. Una sorta di branco da “mala movida” che s’è abbattuto a tarda ora sulla città, con danni a beni pubblici e privati. Il risultato: un centro storico sempre più vilipeso, usato ora come lavagna del malcontento, ora per sfogare istinti brutali.

Questa mattina in molti, fra Porta San Biagio, Porta Rudiae, a corso Vittorio Emanuele II, via D’Aragona, via Rubichi, via Libertini, hanno dovuto fare i conti con danni d’ogni genere non solo, come detto, al bene pubblico, ma anche alle strutture usate dai gestori dei locali per la somministrazione esterna.

L’assessore alle Politiche ambientali, Andrea Guido, questa mattina ha sentito il comandante della polizia locale, Donato Zacheo, annunciando battaglia. “Saranno esaminati tutti i filmati delle telecamere comunali e dei circuiti chiusi dei pub e dei locali del centro”. E sì che sono tanti e quindi avranno ripreso per forza qualcosa.

“Non avrò pace finché non verranno consegnati alla giustizia questi vandali. Al danneggiamento di uno dei contenitori interrati per pannolini e pannolini appena installato in zona Salesiani, verificatosi appena qualche giorno addietro – dice -, ora si aggiunge questo raid in centro, nel nostro salotto cittadino”.

Bombolette spray e cestini divelti

L’assessore si dice “convinto che si tratti dell’opera di qualche ragazzino che aveva alzato troppo il gomito lasciandosi trascinare dall’euforia del week-end. Ma mi dispiace per loro, questa volta – conclude -, perché non faremo nessuno sconto e siamo pronti anche a costituirci parte civile con l’amministrazione”.

In realtà potrebbe esservi anche altro, viste le scritte che rimandano ad aree antagoniste. Per esempio: “Solidarietà con Monica e Francisco”, ne recita una proprio sulla chiesa di Sant’Irene, con riferimento a due anarchici spagnoli arrestati perché accusati di aver collocato un ordigno nella Basilica del Pilar di Saragozza nel 2013. O ancora, altre riportano apertamente alla lotta per la chiusura dei Centri d’identificazione ed espulsione. “I turisti con i soldi degli immigrati nei Cie? Distruggiamo le gabbie”. E ancora: “Fuoco ai Cie”.

Venerdì mattina c’era stato un volantinaggio a tappeto proprio sull’argomento: erano stati colpiti cinque uffici postali, sebbene con azioni non violente, in protesta con Mistral Air, la compagnia aerea della società che ha accordi con il ministero dell’Interno per i voli dedicati agli extracomunitari espulsi dall’Italia.

Al di là delle eventuali matrici (può darsi che scritte e danneggiamenti non siano delle stesse mani, ma poco importerebbe), si tratta comunque dell'ennesimo scempio perpetrato nella città antica, dove evidentemente nemmeno telecamere e pattugliamenti sono riusciti a scongiurare comportamenti scorretti e talvolta violenti, volendo annoverare nel recente passato anche attentati incendiari e altre forme di vandalismo.

MESSUTI: "E' QUESTA LA CITTA' CHE VOLETE?" 

"Sono profondamente amareggiato dall'ondata di vandalismo che ha travolto e sconvolto il centro storico della nostra città". A parlare è un altro esponente di Palazzo Carafa, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti. "Cosa possiamo noi amministratori, contro la follia improvvisa di chi usa le vie della movida come tridimensionale lavagna sulla quale urlare il proprio malcontento ed i propri incomprensibili istinti?"

"Credo che il tempo della comprensione sia ormai passato ed ora sia arrivato il momento della consapevolezza: comprendere che non tutti hanno la maturità  di apprezzare i beni storici di Lecce, non tutti hanno la voglia di rispettare e valorizzare interventi e sacrifici fatti per riportare a nuova vita alcune zone della nostra città".

"Non è più possibile tollerare e tacere di fronte a chi violenta e lede l'immagine di tutti noi, cittadini che crediamo nella cura e nel rispetto degli spazi comuni", aggiunge Messuti. "Proprio per questo, forte della delega che ricopro, quella di assessore ai Lavori pubblici, farò in modo che da domani stesso si valuti seriamente danni subiti e risolutivi interventi con le forze dell'ordine competenti".

"Identificare i balordi e renderli responsabili delle azioni compiute in primis e poi valutare un valido piano di sensibilizzazione affinché quest'ondata non diventi dilagante ma al contrario - conclude -, sia prontamente arginata". 

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