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Cronaca

Scu: dall'Olanda novità sul cadavere di Giuseppe Lezzi?

Aldo Giannotta, assolto di recente per un altro caso, secondo la polizia olandese sarebbe a conoscenza di dettagli importanti sulla sepoltura del boss ucciso nel 2001. Oggi l'udienza a Fabio Franco

Sull'omicidio di Giuseppe Lezzi, "Imperatore" della Scu negli anni di maggior fermento di quei clan che versarono piombo e sangue sullo scenario del Salento e fin dove si spinsero i loro interessi, si conoscono ormai diversi dettagli: Filippo Cerfeda ha da tempo svelato le sue verità. Eppure restano coni d'ombra evidenti. Le spoglie mortali di Lezzi non sono mai state trovate. Le stesse indicazioni fornite da Cerfeda non sono tornate utili alla polizia olandese per svelare quale sia stata la sua tomba. Nel 2003, quando si trovava nel carcere di Rebibbia, Cerfeda spiegò in un lungo memoriale che, dopo l'omicidio, il corpo di Lezzi sarebbe stato avvolto in una busta di spazzatura, quindi in un tappeto persiano e infine trasportato a Bolistein, alla periferia di Amsterdam, per essere seppellito in un bosco, sotto un terreno di sabbia, dopo essere stato spogliato di tutti gli oggetti personali.

Ma proprio oggi, nel corso dell'udienza di Fabio Franco, in cui in videoconferenza da una località segreta ha ripercorso con la memoria quei giorni ad Amsterdam, è emersa una novità. La polizia dei Paesi Bassi ha comunicato alla Procura leccese che un altro salentino, Aldo Giannotta, sarebbe a conoscenza di dettagli importanti sulla sepoltura di Lezzi. E sarebbe in grado, almeno al 65 per cento, di indicare il luogo dov'è sepolto. Giannotta, originario di Acquarica del Capo, assolto in secondo grado per un altro caso, l'omicidio di due corrieri della droga provenienti dal Brasile la cui paternità sarebbe attribuibile a Cerfeda, vive in Olanda da anni, dove gestisce una sua attività di ristorazione. Che le rivelazioni di Giannotta possano squarciare il velo di un mistero che dura ormai da sette anni? La Corte d'Assise ha accolto la richiesta del pubblico ministero Guglielmo Cataldi, richiedendo l'ascolto in aula di Giannotta.

E intanto, Franco, nella sua attesa videoconferenza, è ritornato sui motivi per cui maturò quell'omicidio in terra olandese, sede da cui veniva gestito un traffico di cocaina verso Lecce ed il suo circondario. Secondo Franco, fu Cerfeda ad ordinare l'esecuzione, a causa di fratture sorte con Lezzi sulla gestione del traffico di droga, dovute alla superiorità di grado nella scala gerarchica del secondo, che il primo avrebbe tollerato sempre meno. Sotto processo, per questo episodio, ci sono anche Andrea Pagliara, Orlando Perrone e Nicola Ivan Vitale. In base a quanto emerso finora, sempre avvalendosi delle memorie di Cerfeda, nel novembre del 2001 Lezzi sarebbe caduto in un'imboscata: chiamato telefonicamente perché raggiungesse casa di Cerfeda in via Churchill, nel centro di Amsterda. Motivo, per discutere di una fornitura di cocaina proveniente dal Brasile, in realtà trovò la morte. Quando Vitale avrebbe aperto la porta d'ingresso, Lezzi sarebbe stato raggiunto nel corridoio da alcuni colpi d'arma da fuoco sparati da Franco. In quel momento, Cerfeda e Pagliara si sarebbero trovati in cucina e Orlando Perrone nascosto in camera da letto.

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