rotate-mobile
Cronaca

"Maciste", colpo di scena: la Cassazione annulla quattro condanne

Claudio Vitale e Oronzo De Trane erano accusati dell'omicidio di William Vincenti. Nicola Montinaro doveva scontare 18 anni per l'omicidio di Roberto Scippa. Annullata anche la condanna nei confronti di Franco Vincenti

LECCE - Colpo di scena in uno dei processi scaturiti dalla cosiddetta operazione "Maciste", incentrata sui principali capi storici della frangia leccese della Sacra corona unita e sugli omicidi scaturiti nella lotta per l'egemonia criminale nella faida tra i clan di Lecce-Campi e Surbo. La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la condanna all'ergastolo inflitta in appello nei confronti di Claudio Vitale, 39 anni di Surbo, e Oronzo De Trane, 33enne di Lecce, accusati dell'omicidio di William Vincenti,  avvenuto a Surbo il 7 maggio del 2002. La vittima si trovava nei pressi di un bar in compagnia di alcuni parenti, quando fu affiancato  da una moto. Una pioggia di proiettili sparati da una mitraglietta paralizzò il giovane surbino dal collo in giù. Morì dopo cinque mesi.

La Suprema corte ha annullato anche la condanna nei confronti di Nicola Montinaro, leccese, 43enne, che doveva scontare una pena di 18 anni e due mesi per l'omicidio di Roberto Scippa, 35 anni, leccese, assassinato il 5 marzo del 2001 e gettato in un pozzo di contrada "Pittipoci" a causa di un presunto debito di cocaina. Sentenza annullata anche nei confronti di Franco Vincenti, di Surbo, conosciuto come "Maciste". Vincenti, elemento di spicco della criminalità organizzata salentina (parente di Angelo Vincenti, il boss accusato di essere il mandante degli attentati avvenuti a Lecce nel '92: quello contro il rapido per Zurigo e ai danni del Palazzo di giustizia) è oggi collaboratore di giustizia.

Nei confronti di Claudio Vitale la Cassazione ha invece confermato l'ergastolo per l'esecuzione di Andrea Pisa, 29 anni di Surbo, freddato a colpi di pistola calibro 45 la sera di Ferragosto del 2002 davanti a un bar di Surbo, perché considerato la "telecamera" del clan Vincenti-Presta-Pellegrino. Confermato il carcere a vita anche per il cugino di Claudio, Nicola Ivan Vitale. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Cosimo Rampino, Sergio Luceri, Pantaleo Cannoletta e Luigi Suez.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Maciste", colpo di scena: la Cassazione annulla quattro condanne

LeccePrima è in caricamento