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Cronaca Gallipoli

"Scuola pericolosa". Ed è rivolta di genitori e bimbi

Gallipoli: mattinata movimentata nella succursale del 3° Polo per le carenze strutturali della palestra e dell'edificio che ospita le classi elementari. Le mamme "ritirano" i bimbi dalle lezioni

"Lei manderebbe suo figlio in una scuola e in quella palestra in queste condizioni?". Domanda retorica, con risposta più che esplicita: naturalmente no. Sono agguerriti i genitori dei piccoli alunni della scuola elementare della succursale di via Torino a Gallipoli. Agguerriti e determinati a smuovere quelle acque che fino ad oggi sono state pretestuosamente tacitate dalle promesse di rito imbonite ad inizio anno scolastico. E' una mattinata a dir poco movimentata quella vissuta oggi nell'edificio scolastico di via Torino, che segue una mobilitazione avviata già nella giornata di ieri con un incontro tra il corpo docente e una delegazione dei genitori nella sede centrale dell'istituto comprensivo 3° Polo di via Gorizia. Ore 8,30 suono della campanella, mentre i ragazzi delle medie guadagnano l'ingresso e i piani superiori per una nuova giornata di lezione, i bimbi delle elementari e le loro mamme decidono di dare una sterzata al loro malcontento. Non uno sciopero con tanto di manifestazione a corredo, bensì una civile protesta contro l'istituzione scolastica e il Comune. "Una battaglia di civiltà e di tutela dell'incolumità dei propri figli", così la illustrano e la dipingono i portavoce dei genitori.

Pomo della discordia il perdurare dello stato di degrado e di inadeguatezza dei locali che ospitano le classi elementari del 3° Polo, con particolare riferimento all'atrio esterno e alla palestra per altro decretata inagibile dalla stessa dirigente scolastica, Margherita Mele. Una situazione per altro evidentissima, e di cui gli stessi docenti e la dirigente si sono fatti carico segnalando il tutto a chi di competenza: Provveditorato agli studi e Comune, come documentato dal carteggio dei primi di ottobre e il sollecito del 29 novembre scorsi. Ma l'inerzia e la lentezza della macchina burocratica, così come quella dei lavori di adeguamento e messa a norma dell'edificio hanno finito per esasperare l'attesa spasmodica dei genitori dei piccoli alunni. Sempre più preoccupati che quello stato dei luoghi possa determinare dei pericoli che non si possono sottovalutare avendo a che fare con bambini piccoli e al tempo stesso dinamici e imprevedibili. Sono stanchi i genitori di attendere l'attuazione delle promesse e della garanzie avute a settembre in concomitanza con l'apertura delle scuole e soprattutto dopo il repentino (e maldigerito) trasferimento di una parte di quei ragazzi delle elementari del 3° Polo, dalla sede di via Foscolo in quella di via Torino. Una rotazione dettata anche in seguito alla dismissione della succursale di via Chiaiese (immobile messo in vendita all'asta dal Comune) e all'apertura del nuovo edificio di via Giorgio da Gallipoli.

Trasferimento non gradito dai genitori proprio dopo aver constatato la situazione di degrado della scuola e della palestra e anche degli accessi e dell'atrio di pertinenza. E come se non bastasse, ecco la goccia che sta facendo traboccare ancor più un vaso già colmo: le vecchie aule che ospitavano la 4^ A e destinate ad accogliere un laboratorio di informatica sono state ristrutturate a tempo da record, ma non per la loro originaria fruizione. Il Comune nel piano generale di ristrutturazione e di applicazione anche dell'Ambito di Zona ha previsto di collocare proprio lì sportello di pertinenza dei servizi sociali e destinato ad accogliere a giorni alterni servizi per ex detenuti (si tratta tecnicamente dello sportello territoriale dell'Ufficio Esecuzioni Penale Esterna da istituire presso il Comune di Gallipoli capofila dell'Ambito di Zona). Apriti cielo. La protesta dei genitori ribolle nonostante nel cortile della scuola (tra i bimbi "ritirati" precauzionalmente dalle lezioni e che scorazzano festosi) soffi un gelido vento di tramontana.

"Oltre il danno anche la beffa" accusano all'unisono i genitori, "ci sono tante altre strutture pubbliche dove istituire quello sportello, il vecchio ospedale o il mercato ittico abbandonato, perché proprio all'interno di una scuola pubblica...". Non bastano le rassicurazioni dell'Ufficio Tecnico e della referente del procedimento del Comune sulla totale separazione fisica degli ambienti scolastici da quelli dello sportello sociale. Le mamme non cedono il passo: "Finché non si chiarirà tutta la situazione i nostri bambini restano a casa. E vogliamo che la scuola venga messa subito in sicurezza". Richiesta legittima a guardare la situazione della palestra e dell'atrio esterno. Mamme, padri e bimbi denunciano che solo dopo la loro annunciata protesta qualcosa si è mosso: "Hanno verniciato alcune porte addirittura all'alba e oggi ci sono due operai intenti a fare dei lavori per dare un po' di fumo negli occhi. E da tre mesi che aspettiamo interventi risolutivi" accusano, prima di abbandonare una riunione intavolata dalle insegnanti per fare un "po' di chiarezza", e occupare la palestra. E proprio sulla porta della palestra campeggia il paradosso: la comunicazione della inagibilità dei locali, ma nel contempo la pubblicazione dell'orario che disciplina l'uso della stessa palestra per le classi. La mobilitazione continua. La folta delegazione dei genitori marcia verso il Comune, chiede chiarimenti al Comando di polizia municipale e agli uffici competenti. E per domani si annuncia una nuova mobilitazione.

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