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Cronaca Cavallino / Via G. Spadolini

Seconda auto incendiata in un mese, preso di mira un maresciallo

A Cavallino, in via Spadolini, a fuoco alle 4 di notte una Fiat Grande Punto. A febbraio era toccato a una Panda, sempre dello stesso militare dell'Esercito. Forse usata della diavolina

CAVALLINO – E sono due. Solo che questa volta non si può più parlare di cause sconosciute e possibili cortocircuiti. Qualcuno ha preso di mira un maresciallo dell’Esercito. Ormai è certo. Solo, il movente resta ancora sconosciuto. Ma il doppio danneggiamento subito in meno di un mese, è un segnale più che inquietante e da assumere con molta serietà. E i carabinieri della stazione locale ora dovranno andare a fondo nella vicenda.

Era la notte fra il 24 e il 25 febbraio quando andò a fuoco la prima auto del militare, un uomo di mezza età. Una Fiat Panda, a Cavallino, comune dove risiede, fu all’improvviso avvolta dalle fiamme intorno all’una di notte. Era parcheggiata in via Spadolini, nei pressi dell’abitazione.

La vicenda non ebbe molta risonanza perché nella stessa notte, a Lecce, in piazzale Siena, altri due veicoli subirono la stessa sorte. Casi distinti e senza alcun collegamento, una pura coincidenza, ma l’attenzione generale si soffermò soprattutto sull’episodio del capoluogo, dove il danno fu più esteso e, di conseguenza, la vicenda stessa eclatante.

Ma questa mattina i riflettori sono tutti puntati solo e soltanto su Cavallino, dove, intorno alle 4, i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce sono intervenuti con una squadra per domare il rogo che ha coinvolto, in questo caso, tutta la parte anteriore di una Fiat Grande Punto.

Il veicolo era parcheggiato sempre su via Spadolini, ma non di fronte all’abitazione del proprietario, come nel caso precedente. Tanto che ad accorgersi di tutto, prima dello stesso militare, è stato un suo vicino di casa, pompiere, che è subito intervenuto.

Le fiamme sono state tenute a bada con un estintore prima che arrivasse la squadra da Lecce, l’auto non è andata completamente distrutta, ma il danno è comunque notevole. Anche se il fuoco stesso ha cancellato ogni segno del passaggio dei malviventi, si può presumere che sia stata usata della diavolina.

Il fuoco, infatti, s’è sviluppato dalla ruota anteriore sinistra, come hanno potuto appurare proprio il vigile del fuoco e il proprietario dell’auto, intervenendo nei primi istanti. Purtroppo, però, non sono stati notati movimenti o individui sospetti. Chiunque sia stato, si era già dileguato. A questo punto, non resta che confidare in possibili videocamere di sorveglianza in zona. Potrebbero aver quantomeno ripreso il passaggio degli attentatori.       

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