"Securpol Security non paga". E i vigilanti dichiarano lo stato d’agitazione
Sono circa cento i lavoratori di Racale che lamentano retribuzioni mancanti, con alcune differenze interne, ed una presunta disparità di trattamento. Filcams Cgil ha richiesto un incontro con l’azienda: “Gravissime difficoltà economiche per le famiglie”
RACALE – Ci risiamo: i vigilanti di Securpol Security di Racale hanno indetto un nuovo stato d’agitazione. Le cause sono tristemente note e la situazione di difficoltà economica sembra ripetersi con preoccupante puntualità.
I lavoratori lamentano, infatti, la mancata erogazione di alcuni stipendi (con alcune differenze interne) e una condizione di “grave malessere” legata, a loro dire, da una presunta disparità di trattamento tra dipendenti. Al loro fianco, unito nelle rivendicazioni rivolte alla società che si occupa di vigilanza, vi è il sindacato di categoria Filcams Cgil di Lecce che denuncia una situazione che si ripeterebbe, ogni mese, da oltre due anni.
“Ad oggi il trattamento di corresponsione della retribuzione è differente da dipendente a dipendente creando disparità tra le guardie - dichiara il segretario provinciale della Filcams Mirko Moscaggiuri- in quanto ad alcuni non è stato retribuito il mese di agosto, quattordicesima e settembre, ad altri la quattordicesima e settembre, ad altri agosto e settembre, ad altri ancora solo settembre”.
Una situazione che Filcams definisce inammissibile perché determinerebbe forti incertezze e disagi alle maestranze (sono circa cento i lavoratori interessati) e alle loro famiglie, oltre al disagio sul futuro occupazionale e la presunta “differenza discrezionale” del datore di lavoro circa la rimunerazione.
L’organizzazione sindacale ha quindi chiesto un incontro urgente alla Securpol Security Srl e, al contempo, ha proclamato lo stato di agitazione. “In caso di mancata risposta - continua Moscaggiuri - si procederà a mettere in atto ogni azione di natura sindacale finalizzata a tutelare i lavoratori”.
