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Cronaca

“Sei uno spastico” e calci e pugni a un 15enne, indagati sette compagni di classe

Un nuovo caso di bullismo in una scuola superiore di Maglie. La vittima sarebbe stata aggredita e derisa in più circostanze da un gruppetto di coetanei, anche alla presenza dei docenti. In un’occasione, finì in ospedale

MAGLIE - Non avrebbero perso occasione per offendere e deridere un compagno di classe, per esempio incollandogli sul giubbotto un biglietto con su scritto “sono uno spastico”, e per picchiarlo arrivando a provocargli anche ferite a una gamba in seguito alle quali fu necessario il ricorso alle cure mediche in ospedale.

Di questo ora dovranno rispondere sette studenti di un istituto scolastico di Maglie, all’epoca dei fatti 15enni, ai quali nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini da parte della procura per i minorenni di Lecce.

E’ così giunta così al capolinea l’inchiesta, avviata in seguito alla denuncia dei genitori del ragazzo, vittima di atti di bullismo, di cui sarebbero stati testimoni persino alcuni professori. Ma né le ammonizioni verbali, le note disciplinari, né in altri casi le sospensioni dei responsabili da parte del corpo docente, avrebbe arrestato quella spirale di violenza gratuita venuta allo scoperto proprio quando un’insegnante entrando in classe sorprese il malcapitato e uno dei suoi aggressori distesi per terra a bisticciare.

In seguito all’episodio, avvenuto il 26 ottobre del 2019, il 15enne trovò il coraggio di riferire le vessazioni subite già da tempo e alle quali ne sarebbero succedute delle altre che avrebbero finito col soffocare la sua voglia di vivere e alimentato il rifiuto di andare a scuola.

Tra gli altri episodi finiti al vaglio degli inquirenti, c’è quello del 19 dicembre del 2019: il gruppetto avrebbe preso a calci e pugni il coetaneo che quel giorno non aveva permesso a uno dei componenti di copiare il compito in classe.

Ma, stando a quanto riportato nella denuncia, sporta dalla famiglia attraverso l’avvocato Dario Paiano, il più delle volte il ragazzo veniva picchiato senza un motivo.

In una circostanza, durante un’assemblea di istituto, in aula magna, mentre veniva proiettato un film commemorativo sulla deportazione degli ebrei nei campi concentramento, i compagni si sarebbero scagliati contro di lui, all’improvviso, tirandogli pugni alle braccia e facendolo cadere dalla sedia. All’invito della vittima di smetterla, la risposta sarebbe stata: “Ta stare cittu, spasticu” (devi stare zitto, spastico, ndr).

Alcune delle aggressioni sarebbero state annunciate alla vittima anche via whatsapp e motivate con un “così pe sguariu” (così per puro divertimento”, ndr).

E’ proprio con lo scopo di sbeffeggiarlo che, il 9 dicembre del 2019, durante l’ora di inglese, pochi minuti prima della ricreazione, uno degli indagati avrebbe incollato sulla parte esterna del suo giubbotto un foglio di carta con su scritto “sono uno spastico”, così da farlo passeggiare per i corridoi con “quell’etichetta”.

Ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, gli studenti avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive attraverso i loro difensori (gli avvocati Paolo Marseglia, Giuseppe Gennaccari, Luigi Fersini e Giuseppe Erriquez).

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