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Cronaca

Il post su Facebook contro il presidente Bcc era diffamatorio: condannato

Per il giudice le informazioni divulgate dall'imputato, circa la presunta incompatibilità degli incarichi ricoperti dal numero uno dell’istituto di credito di Leverano, non sarebbero state veritiere, nè verificate

LECCE – Per il giudice quel post pubblicato su Facebook, contro il presidente della Banca di credito cooperativo, sarebbe stato di contenuto diffamatorio. Per Salvatore Miri di Leverano, difeso dall'avvocata Federica Sambati del Foro leccese, è scattata nelle scorse ore la condanna a sei mesi di reclusione, pena sospesa, per delle parole espresse sul social network, all’interno di uno dei gruppi virtuali che trattano tematiche locali.

Il giudice della Prima sezione penale del Tribunale di Lecce, Michele Guarini, ha così confermato la richiesta della Procura della Repubblica. La vicenda era cominciata tre anni addietro quando l’imputato, richiamando un vecchio esposto, avrebbe etichettato come incompatibili le cariche ricoperte da Zecca. Quest’ultimo, a capo della filiale dell’istituto di credito, è infatti anche comandante della polizia locale in quiescenza dal 2012.

Le risultanze dibattimentali hanno fatto emergere come le accuse mosse su Facebook nei confronti di Zecca, difeso dall'avvocato Giuseppe Romano del Foro di Lecce, fossero dunque infondate e non verificate. L’autorità giudiziaria, penale e civile, le ha infatti ritenute immeritevoli di conseguenze sul piano giuridico poichè quella presunta incompatibilità non è stata rilevata.

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