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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ss 275, Anas può annullare il contratto con Ccc. Ma con motivazioni adeguate

Pubblicato il dispositivo della sentenza con la quale sono stati accolti i ricorsi del raggruppamento Matarrese-Coedisal e dell'avvocatura di Stato. Il Tar di Lecce aveva ritenuto che il provvedimento in autotutela contrastasse con la normativa vigente

LECCE – Il potere di annullamento in autotutela da parte di Anas del contratto di aggiudicazione dei lavori per la Ss 275 a Ccc – Igeco rientra nell’esercizio della propria autonomia, ma, nello specifico deve essere adeguatamente motivato.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del raggruppamento Coedisal-Matarrese e dell’avvocatura di Stato (in rappresentanza di Anas) riformando parzialmente la sentenza con la quale il Tar di Lecce aveva invece accolto le ragioni dell’associazione temporanea di imprese rappresentata da Ccc-Igeco che ritenevano illegittimo il passo indietro di Anas perché contrastante con la norma del Codice degli appalti che tutela dalla “invasività della giustizia amministrativa” le infrastrutture considerate di interesse strategico.

Con il dispositivo della sentenza reso noto oggi, i giudici di Palazzo Spada hanno dunque chiarito la questione principale, lasciando però aperta quella relativa all’interesse pubblico all’annullamento della prima aggiudicazione. Questo significa che quando, tra venti giorni, saranno rese note le motivazioni, Anas saprà come muoversi per “blindare” il suo provvedimento e procedere così alla stipula del contratto con Coedisal-Matarrese.

E’ dunque stato sciolto oggi un nodo fondamentale del contenzioso amministrativo che proprio dal Consiglio di Stato, nel 2013, aveva ricevuto un ribaltone determinante in tutta la vicenda che riguarda il rifacimento e l’ampliamento del tratto stradale che collega Maglie al Capo di Leuca.

Il progetto – già di per sé frutto di una lunga gestazione - aveva ricevuto un faticoso via libera dal punto di vista politico due anni prima, con l’accordo tra la Regione Puglia e l’allora ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto. Questa intesa aveva di fatto chiuso una lunga fase nella quale il comitato Sos 275 e alcuni dei proprietari di terreni interessati dall’opera avevano cercato di sbarrare il passo ad una infrastruttura considerata, soprattutto nel tratto finale, uno scempio per il territorio e il paesaggio.

Ma il pronunciamento del Consiglio di Stato con il quale tutto il procedimento di aggiudicazione veniva tacciato di “macroscopiche illegittimità”, ha aperto nel 2013 una nuova linea di trincea, ancora una volta davanti alla giustizia amministrativa, ma i cui protagonisti sono diventati non i cittadini e le associazioni, ma i raggruppamenti di imprese che si ritengono i legittimi aggiudicatari dei lavori.

A rendere ancora più complessa e imprevedibile tutta la storia sono state le recenti dichiarazioni oggetto di intercettazioni della procura di Roma titolare di un’inchiesta su appalti e corruzione, con le quali una importante dirigente di Anas ha parlato della Ss 275 come la prossima bomba pronta a esplodere. Parole che potrebbero ricondurre alla presenza di discariche interrate già scoperte in corrispondenza di un paio di punti del tracciato.

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