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Cronaca

Manifesti contro la ex vicepresidente della Provincia: una condanna e otto assoluzioni

Emesso nei giorni scorsi il verdetto nel processo che vedeva sott’accusa per diffamazione ai danni di Simona Manca nove persone. I fatti risalgono al 2014

LECCE - In nove erano finiti al banco degli imputati con l’accusa di aver offeso con volantini e manifesti Simona Manca e Saverio Congedo, all’epoca in cui la prima era vicepresidente della Provincia di Lecce, il secondo consigliere regionale. Ma il processo ha riconosciuto un solo responsabile. Si tratta di Salvatore Signore, 47enne di Copertino, condannato, per un singolo episodio, ad una pena di 1000 euro, e al risarcimento del danno per ventimila euro a Manca che si era costituita parte civile con l’avvocato Marco Pezzuto.

La sentenza, emessa nei giorni scorsi dalla giudice monocratica della prima sezione penale Giovanna Piazzalunga, è stata di assoluzione per gli altri: “perché il fatto non costituisce reato”, Giorgio Armillis, 55enne leccese; Marco Carati, 33enne di Martano; Gianni De Filippis, 41enne di San Donaci; Francesca Di Pietro, 35enne di Taranto; Federico Oliva, 30enne di Trepuzzi; Paolo Resta, 41enne leccese; Ferruccio Rizzo, 34enne leccese; “per non aver commesso il fatto”, Cristian Paladini, 43enne di Surbo.

Le indagini condotte dalla Digos di Lecce individuarono tutti gli imputati responsabili di aver diffamato l’ex vice presidente della Provincia attraverso un volantino in cui si diceva: “La tua voce da politicante è sempre la stessa che supporta i fascisti di Casapound a Lecce”. Volantini che furono affissi nel centro di Lecce prima e in occasione del raduno nazionale di Casapound, che si tenne nel capoluogo salentino dal 5 al 7 settembre 2014.

Signore, De Filippis e Paladini finirono sott’inchiesta anche per manifesti offensivi nei confronti oltre che di Manca anche di Congedo con la scritta: “I fascisti a Lecce hanno molte facce e sono tutte facce da culo”.

Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Giuseppe Milli, Francesco Calabro e Carlo Sariconi.

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