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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Matino

Sentenza Tar Lecce: “Giusta la revoca del presidente di consiglio di Matino”

Nel dispositivo del giudice amministrativo sulla vicenda, che ha riguardato Francesco Barone, sospeso dall'incarico di presidenza dell'assise consigliare, viene stabilita la necessità che questa figura istituzionale resti neutrale

MATINO - È legittima la revoca del presidente del consiglio di Matino, Francesco Barone, deliberata dalla maggioranza del consiglio comunale a seguito della presentazione di una mozione di sfiducia. È quanto ha chiarito il Tar Lecce, che ha respinto la richiesta di sospensione della deliberazione di revoca su ricorso dello stesso Barone.

Nella motivazione dell’ordinanza emessa dal Tar, il giudice amministrativo, accogliendo le argomentazioni difensive dell’amministrazione e del suo difensore, l’avvocato Pietro Quinto, ha affermato che i fatti contestati nella mozione di sfiducia appaiono “sussistenti e in grado di concretare la perdita della necessaria neutralità dell’organo consiliare con conseguente compromissione dell’equilibrio politico-istituzionale, e, quindi, dell’efficienza, efficacia e buon andamento dell’azione amministrativa”.

Sono state queste le ragioni per le quali la maggioranza dei consiglieri comunali di Matino avevano chiesto la revoca della carica di presidente del consiglio comunale, il quale, anche a seguito di una evoluzione nell’assetto della maggioranza dell’amministrazione comunale, aveva ripetutamente assunto iniziative di critica e di formale opposizione nei confronti del sindaco e della giunta pubblicizzando tali iniziative sulla stampa, che aveva sottolineato tali circostanze come dimostrazione della crisi dell’amministrazione.

Avverso la determinazione del consiglio comunale, Barone ha proposto ricorso al Tar con richiesta di sospensiva, deducendo la strumentalità della mozione di sfiducia con riferimento ai nuovi assetti della maggioranza nell’amministrazione comunale. L’avvocato Quinto ha contrastato tale tesi, ricordando il costante insegnamento giurisprudenziale, anche in altre vicende nei Comuni del Salento, secondo cui il presidente del consiglio “deve rimanere estraneo alla contesa politica sia nella funzione di presidente che come esponente politico. Ogni comportamento che viola e/o compromette la sua neutralità legittima la revoca per il venir meno dei presupposti della sua investitura”.

Come detto il Tar ha ritenuto che i fatti esposti nella mozione di sfiducia così come deliberati dal consiglio comunale fossero contrastanti con la funzione di equilibrio e neutralità di un presidente del consiglio e come tali idonei a legittimare un provvedimento di revoca.

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