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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Melissano

Dissesto finanziario a Melissano: sequestrati i beni di 11 funzionari e politici

Terreni e conti di esponenti della precedente giunta e funzionari comunali per oltre un milione e mezzo

MELISSANO – Sforare il patto di stabilità, continuando a spendere, è costato caro ad alcuni ex amministratori. Per la Corte dei Conti l’ente comunale di Melissano è responsabile del dissesto finanziario: la guardia di finanza sequestra, in maniera cautelativa, conti, immobili e terreni di 11 tra amministratori ed esponenti della vecchia giunta. Il valore del provvedimento, scattato nelle ultime ore ed eseguito dai militari del Nucleo di polizia tributaria, guidati dal colonnello Nicola De Santis, è di quasi un milione e 600mila euro.

La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia, su richiesta della procura regionale della Corte dei Conti ha infatti disposto la misura conservativa di beni immobili e conti correnti bancari di proprietà di alcuni consiglieri e assessori della precedente giunta (quella guidata dall’ex sindaco, Roberto Falconieri, prima delle elezioni amministrative del 2016) e dagli stessi funzionari del municipio nei settori finanziari. L'attività istruttoria svolta dai magistrati contabili è stata avviata in seguito alle risultanze acquisite dalle fiamme gialle nell’ambito di un’inchiesta avviata a carico della amministrazione melissanese, conseguente allo sforamento del patto di stabilità per gli anni che vanno dal 2010 al 2013 ed all’inosservanza dei divieti e delle autoriduzioni di spesa che il municipio avrebbe dovuto adottare a seguito dello sforamento del patto stesso.  

Come dire, gli accertamenti hanno evidenziato il perdurare di una serie di presunti inadempimenti da parte del Comune rispetto all’obbligo di adottare  le necessarie misure correttive ed evitare, dunque, squilibri finanziari responsabili del dissesto finanziario dell’ente. Dopo aver analizzato una mole notevole di documenti recuperati dall’ente comunale del basso Salento, il procuratore regionale Carmela de Gennaro ha delegato l’istruttoria al vice, Carlo Picuno, ritenendo che vi fossero responsabilità evidenti derivate dal comportamento dagli amministratori di quel triennio. Hanno dunque richiesto, alla Corte dei conti, il provvedimento di sequestro conservativo a disposizione, in caso di giudizio definitivo, dell’ente comunale che potrà rivalersi su quell’importo: è lo stesso municipio, infatti, la parte lesa della vicenda. Sono sotto sequestro 13 immobili, quattro terreni e disponibilità finanziarie.

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