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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sequestro di una ragazza con disturbi mentali, gli imputati: “Siamo innocenti”

All’indomani della sentenza di condanna a 4 anni e mezzo ciascuno, l’avvocatessa Cassano e il suo compagno fanno sapere, attraverso i loro legali, che ricorreranno in appello

LECCE - Continuano a proclamarsi innocenti l’avvocatessa Gabriella Cassano, 49 anni, di Lecce e il suo compagno Fabio Degli Angeli, 49, di Carmiano, in merito alla vicenda sul sequestro di una ragazza affetta da disturbi mentali avvenuta nel gennaio del 2018.

All’indomani della sentenza di condanna a quattro anni e mezzo ciascuno, emessa al termine del processo di primo grado, la coppia ha fatto sapere, attraverso gli avvocati difensori Salvatore De Mitri e Luigi Piccinni, che non appena saranno depositate le motivazioni (entro novanta giorni) ricorreranno in appello.

“Dall'istruttoria processuale è emersa la non colpevolezza degli imputati, i quali hanno agito a tutela della presunta persona offesa, persona capace che ha chiesto più volte aiuto ad essi per poter guadagnare la propria libertà dalle strutture in cui tuttora risulterebbe "ospitata", dichiarano i legali, precisando che alcune delle accuse mosse dalla Procura nei riguardi dell’avvocato Cassano siano già state smentite dall'istruttoria processuale, come quelle dell'induzione a fornire false informazioni al pubblico ministero e di tentata estorsione, dalle quali la professionista è stata assolta.

Secondo la difesa, Cassano e Degli Angeli avrebbero pagato a caro prezzo il loro altruismo: “Hanno agito per spirito umanitario verso una ragazza che aveva chiesto più volte di vivere una vita libera come tutte le sue coetanee”.

Insomma, secondo gli avvocati, non c’era alcuna prova che potesse portare a una condanna, al di là di ogni ragionevole dubbio:”Riteniamo che la decisione presa dal Tribunale sia stata ingiusta e che sarà certamente delibata dai giudici della Corte d’Appello”.

Secondo le indagini svolte dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci, con gli agenti della squadra mobile di Lecce, invece, la ragazza fu prelevata dal reparto di psichiatria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e condotta prima in una residenza estiva dove sarebbe rimasta da sola per due giorni, al freddo e senza farmaci, e poi trasferita in un’altra abitazione, chiusa a chiave, tenuta in pessime condizioni igieniche e senza poter seguire la terapia. Tutto con l’obiettivo di mettere le mani sull’amministrazione di sostegno.

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