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Cronaca Porto Cesareo / Litoranea Torre Lapillo

Lottizzazione abusiva al "Riva degli angeli". E a Porto Cesareo si teme un nuovo terremoto

Il complesso turistico sulla litoranea di Porto Cesareo è finito di nuovo sotto sequestro. Il provvedimento emesso dal giudice Antonia Martalò, su richiesta del pm ed eseguito dai carabinieri. Dal 1984 l'area interessata avrebbe subito radicali variazioni

TORRE LAPILLO (Porto Cesareo) – Era già stato posto sotto sequestro penale lo scorso 23 febbraio per abusivismo edilizio. Ma, questa mattina, sono scattati nuovamente i sigilli al complesso turistico Riva degli Angeli di Torre Lapillo, a Porto Cesareo, sulla litoranea che conduce a nord, per aver modificato l’assetto urbanistico in circa trenta anni.  Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, su richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggiero. E’ stato eseguito dai carabinieri dell’Aliquota operativa della compagnia di Campi Salentina, coordinata dal maggiore Nicola Fasciano.

Nel corso di indagini più recenti e, alla luce della consulenza tecnica disposta dal pm, è cambiato il reato contestato a Giuseppe Durante (consigliere comunale con delega al Turismo, già indagato assieme al sindaco per le vicende sui voti di scambio) e di altre persone in corso di identificazione: la nuova accusa è di lottizzazione abusiva. Sarebbe, infatti, emerso come nell’area su cui sorge la struttura, a partire dal 1984,  sia stata effettuata una vera e propria trasformazione dell'assetto urbanistico.

L’attività investigativa procederà, nel corso delle prossime fasi, con  l'iscrizione nel registro degli indagati di tutti coloro che, a vario titolo, hanno concorso nella presunta lottizzazione abusiva, come ad esempio i progettisti incaricati o coloro che hanno rilasciato le autorizzazioni violando la legge. La trasformazione urbanistica è considerata in atto (la lottizzazione abusiva è un reato permanente), in quanto alcuni locali all'interno del complesso sono in fase di allestimento. E’ stato lo stesso Durante, nel mese di ottobre del 2012, a seguito di alcuni rilievi mossi dalla Asl, a comunicare al Comune la chiusura del complesso a causa di un progetto generale di ristrutturazione.  

Il gip così motiva il provvedimento di sequestro preventivo disposto: "L'attento esame degli atti consentirà di concludere, concordemente al pm, che le opere realizzate sono assolutamente incompatibili con la destinazione urbanistica della zona, finalizzate a realizzare un ampio complesso residenziale che fin dal primo momento verrà progressivamente ampliato sempre con il medesimo sistema truffaldino Un sistema truffaldino che prevedeva la presentazione di formali richieste di titoli edilizi quali varianti, richieste di sanatoria (mai concesse) senza alcuna determinazione sanzionatoria, nonché illecite richieste di modifiche di destinazione d'uso di singole strutture (cabine trasformate in cosiddetti bungalow ma sostanzialmente in appartamenti non compatibili con la destinazione di zona) e ciò grazie anche ad una serie di omessi controlli ed abusi dell'amministrazione”.Riva degli Angeli CC Campi-2

“Dagli accertamenti - prosegue l'argomentazione - di Antonia Martalò - è emerso come su quel terreno comunale di Porto Cesareo, pari a 77mila e 76 metri quadrati, si è verificata una continua attività di trasformazione urbanistico-edilizia avviata negli anni 84-85 e tutt'ora in atto, con realizzazione di un insediamento residenziale, comprensivo di strutture varie, parcheggi ed edifici destinati a molteplici usi, con una tipologia riservata dallo strumento urbanistico dell'epoca alle zone di sviluppo turistico “C5” che prevedeva insediamenti residenziali ed alberghieri e locali per lo spettacolo.

La zona oggetto dell'illecito intervento di trasformazione urbanistica era invece caratterizzata come “F7”, compresa nelle zone agricole di salvaguardia paesaggistica sulle quali erano consentiti stabilimenti balneari, attrezzature dancing, ristoranti bar, piscine scoperte, previste come strutture prive di carattere di continuità tutto sottoposto ai pareri della Sovrintendenza ai monumenti e dell'Ufficio Urbanistico della Regione Puglia".

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