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Cronaca

Sergio ha perso la partita, ma ha lottato con onore

Non ce l'ha fatta, Sergio Vantaggiato. Le condizioni del popolare giornalista sportivo di TeleRama, ricoverato a Parigi, si sono aggravate rapidamente: prima il coma irreversibile, poi il decesso

Sergio ha perso la partita, ma ha lottato con onore. Silenzioso. Come sempre. Ci ha provato, un dribbling secco, poi un altro, ma non è riuscito a scartare le insidie di un avversario scorretto, appostato nel buio. Il suo intervento falloso è stato troppo duro. Una stoccata violenta, di quelle inattese, legnose, che ti chiudono una stagione. Sergio ha dovuto abbandonare la gara. Per sempre. E' uscito mesto dal campo, ha imboccato il tunnel. Alle sue spalle, gli spalti gremiti. La folla gridava in coro "forza Sergio, vinci per noi". Mai visto uno stadio così, anche dal settore avversario partivano voci d'incitamento: "non mollare mai". Ma Sergio, i cori, non li sentiva più. Era già arrivato in fondo al tunnel, lì dove anche il fragore più assordante è solo un lontanissimo brusio. Ombre, intorno a lui, mentre il cuore pulsava sostenuto solo da diavolerie meccaniche, battiti tenui e così lontani dalla sua Lecce. Poi, qualcuno ha staccato la spina, lo schermo s'è oscurato, la telecronaca è finita. "E per Corner è davvero tutto". E ora, dov'è, Sergio? Chissà se lassù ci sono un microfono ed un video. Sergio, vittima di un destino ingiusto, a te l'onore delle armi, amico discreto, tifoso appassionato, professionista unico.

La Redazione di LeccePrima

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Sergio Vantaggiato, 41 anni, è spirato nella notte nell'ospedale Saint-Louis di Parigi, dov'era ricoverato dalla tarda serata di domenica, in seguito alle gravissime ferite riportare alla testa dopo l'aggressione subita da parte di due malviventi, al momento sconosciuti. Le sue condizioni, già critiche, si sono aggravate ulteriormente intorno alle 19 di ieri, quando il coma è diventato irreversibile. La magistratura francese aveva già aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio preterintenzionale diverse ore prima, quando era stata confermata la notizia che per il giornalista sportivo leccese dell'emittente locale TeleRama era ormai subentrata la morte cerebrale, a causa di un edema troppo esteso per potersi riassorbire e, dunque, consentire ai medici di intervenire: ancora attaccato alla vita da un filo esilissimo, ma collegato ai macchinari. Ma la ricostruzione della dinamica che ha portato all'incredibile ferimento e poi al decesso di Sergio Vantaggiato è resa molto difficile da un "buco" dei sistemi di video-sorveglianza. L'interno della galleria dove è avvenuto l'episodio non è coperto da telecamere, dunque non vi sarebbero riprese di quei convulsi istanti. "Un fatto molto grave, del quale qualcuno dovrà rispondere", ha commentato amaramente Mauro Giliberti, direttore del telegiornale di TeleRama, di fronte alle telecamere della Rai, nell'edizione del primo pomeriggio di ieri. La speranza è che altre riprese, compiute all'esterno della stazione del metrò possano definire alcuni particolari della vicenda, se non addirittura mostrare i volti dei due balordi.

Quel che è certo è che la polizia è in cerca di eventuali testimoni. I principali giornali francesi hanno diramato la notizia del drammatico fatto, con la foto del giornalista in primo piano, soltanto nella giornata di ieri. Anche in questo caso, una speranza, ora che non ve ne sono più per Sergio: che qualcuno abbia assistito alla scena, che possa riconoscere il volto del giornalista leccese sul giornale ed aiutare gli inquirenti a fare luce su questa tragedia, possibilmente fornendo un identikit degli aggressori.

Secondo le ricostruzioni al momento più attendibili, Sergio Vantaggiato, intorno alle 21,30 di domenica, mentre stava salendo su un convoglio della stazione di Bir Hakeim, nei pressi della Tour Eiffel, sarebbe stato assalito da un uomo e da un complice, intenzionati a strappargli di spalla una borsa. Mentre il figlio Martino di appena 8 anni ed il fratello Antonio sarebbero rimasti sul treno, Sergio, vistosi sottratto della borsa, sarebbe sceso di corsa, inseguendo i due criminali. Ma proprio sulle scale di ferro, il dramma. Forse una caduta accidentale durante l'inseguimento, molto più probabilmente uno strattone violento a causa di una colluttazione di pochi attimi, e Sergio è scivolato in modo scomposto, urtando violentemente il capo contro un gradino. Inimmaginabile la scena alla quale hanno dovuto assistere il fratello ed il figlio, tornati a cercarlo.

Il trasporto in ospedale non sarebbe però stato immediato: è stata la stessa emittente TeleRama a lanciare un inquietante interrogativo: e se i soccorsi fossero giunti in ritardo? Sergio Vantaggiato, nella caduta in cui ha battuto la testa contro i gradini della stazione del metrò, ha perso molto sangue. Ma secondo indiscrezioni, l'ambulanza avrebbe raggiunto il luogo, Bir Hakeim, nei pressi della Tour Effeil, con oltre un'ora di ritardo. Sergio è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, in condizioni giudicate subito gravissime da parte dei medici. E nel corso della serata di lunedì il quadro si è ulteriormente aggravato, fino alla morte cerebrale. La compagna di Sergio Vantaggiato, Stefania, sua sorella, l'altro fratello di Sergio, la suocera, si sono ricongiunti ad Antonio ed al piccolo Martino nel primissimo pomeriggio di ieri, all'interno dell'ospedale di Saint-Louis, seguiti da una troupe della televisione privata facente capo al gruppo editoriale Mixer Media Management, nella quale Sergio Vantaggiato lavorava fin dal 1991.

In un primo momento si sono opposti categoricamente all'eventualità che venissero spenti i macchinari, di fronte ai medici dell'ospedale. Avrebbero voluto che Sergio continuasse a lottare, coltivando la speranza che in qualche modo potesse riprendersi e cercando anche una consulenza medica dall'Italia, senza lasciare nulla d'intentato. Per i professionisti del nosocomio della capitale le speranze erano invece molto tenui: le funzioni cerebrali ridotte ad un lumicino, il respiro agevolato solo da una macchina, la morte clinica. E come previsto, purtroppo, la situazione, ormai definitivamente compromessa, alla fine è precipitata. Sergio ha smesso di respirare. I suoi organi, però, non potranno donare la vita ad altre persone. Il magistrato ha disposto l'autopsia.

Sergio Vantaggiato era considerato fra i migliori cronisti sportivi del Salento per il suo riconosciuto equilibrio e per la grandissima competenza in materia calcistica, che l'aveva condotto a diventare, ancora molto giovane, una sorta di bibbia vivente di tutto il mondo del pallone locale, compreso quello delle serie minori. Antidivo e schivo, sostava sotto i riflettori non amando i riflettori: viveva molto sobriamente la propria popolarità. La sua professionalità, la cordialità, la simpatia che ispirava, soprattutto la grandissima umanità, erano doti che l'avevano portato a diventare amatissimo dai tifosi. Una vera rarità, nel mondo del giornalismo sportivo. La sua inconfondibile erre moscia ha accompagnato le più esaltanti promozioni del Lecce, ma ne ha descritto anche i periodi bui, sempre con quello stile e quella pacatezza (che celava una grande forza) che hanno trasformato in personaggio proprio chi personaggio non avrebbe mai desiderato essere. Ma le sue telecronache intrise di passione sono già entrate nella storia locale, le sue analisi tecniche faranno scuola per tanti giovani leve. La scomparsa di Sergio Vantaggiato lascia un vuoto immenso in tutto il mondo della stampa e della tifoseria locale. Un vuoto reso ancora più grande perché sopraggiunto in circostanze a dir poco inquietanti, per un'agghiacciante beffa del destino.

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