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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sesso con minori in cambio di giocate a carte e sigarette: inflitti 10 anni

Emessa la sentenza nei riguardi di Antonio Scala, il 70enne di Taviano accusato di aver approfittato di almeno cinque ragazzini nel suo casolare. Riconosciute provvisionali per circa 130mila euro

TAVIANO - Si chiude con una condanna a dieci anni di reclusione, più una multa di 26mila euro, il processo col rito abbreviato ad Antonio Scala, il 70enne di Taviano accusato di aver adescato ragazzini, di 11 e 12 anni, in un casolare, di averli indotti a rapporti sessuali e a inviargli foto delle loro zone intime.

La sentenza è stata emessa dal giudice Alessandra Sermarini, in linea alla richiesta avanzata dal pubblico ministero Simona Rizzo, e ha riconosciuto anche una prima liquidazione del danno alle vittime e alle loro famiglie che si erano costituite parti civile per complessivi 129mila euro, mentre il resto sarà quantificato e liquidato in separata sede.

Non appena il giudice metterà nero su bianco le motivazioni del dispositivo, entro novanta giorni, l’avvocato difensore Carlo Portaccio valuterà se ricorrere in Appello.

Il legale, proprio in virtù dell’atteggiamento processuale di Scala che ieri avrebbe voluto essere interrogato per ammettere gli addebiti, ma è stato impossibilitato a farlo a causa delle delicate condizioni di salute, aveva chiesto il riconoscimento dell’attenuante della collaborazione e anche quello dell’infermità, quanto meno parziale, rispetto alla quale era stata prodotta documentazione psichiatrica.

Fondamentali alle indagini che nel febbraio del 2020 sfociarono nell’arresto in carcere dell’anziano, furono i messaggi e le foto trovate nel suo telefonino e in quello di alcuni adolescenti. Questi, dopo iniziali reticenze, messi alle strette proprio dinanzi al materiale informatico acquisito e analizzato dagli inquirenti, raccontarono delle condotte avute “dall’amico più grande”, detto “Nonnu ‘Ntoni”, anche alla presenza di più minori.

Furono cinque le vittime, individuate attraverso le indagini condotte dal pubblico ministero Stefania Mininni (titolare del fascicolo), che l’uomo avrebbe adescato, dal gennaio del 2018 al mese di aprile 2019, ricorrendo ad abili espedienti come quello di offrire uno spazio in cui giocare a carte, mangiare pizze e patatine e fumare sigarette, o con la promessa di far conoscere coetanee.

Scala non è nuovo alle aule di giustizia: nel 1984, fu condannato, con sentenza definitiva, a quattro anni e sei mesi per la tentata estorsione compiuta ai danni dei genitori di Mauro Romano, il bambino di sei anni rapito nei pressi della casa dei nonni a Racale, il 21 giugno del 1977, ai quali chiese telefonicamente la consegna di 30 milioni delle vecchie lire per riavere vivo il proprio figlio.

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