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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro

Sfratto per morosità, volantinaggio dei sindacati in Prefettura

Anche Lecce aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale indetta dai sindacati. Allo scadere della proroga, sarà emergenza in provincia. "Servono politiche abitative efficaci e nuova edilizia popolare"

LECCE - E’ lotta contro lo sfratto per morosità, oggi, in tutte le principali città italiane. La giornata di mobilitazione è stata indetta dai sindacalisti di Sunia Cgil, Sicet Cisl e Uniat Uil che, a Lecce, hanno fermato gli automobilisti di passaggio in via XXV Luglio per un’azione dimostrativa su un problema sommerso. Quasi invisibile, ma tremendamente reale.

Si parla di una vera e propria emergenza che sta investendo tutta la provincia, con dati da capogiro: gli sfratti esecutivi, dall’anno scorso, sono aumentati del 5 per cento. In Italia, solo nel 2010, ne sono stati eseguiti 30 mila, quasi tutti per morosità.

E adesso che a fine anno, scadrà anche l’ultima proroga concessa dal Governo per le famiglie a basso reddito, con anziani, minori o disabili a carico, si riverseranno in strada altre decine di migliaia di famiglie. I sindacati definiscono questo genere di insolvenza “incolpevole”, perché causata dalla perdita del posto di lavoro che rende impossibile pagare un affitto.  La crisi occupazionale sta mietendo vittime a ritmo continuo ed in proporzione, si acuisce la difficoltà nel trovare un alloggio a prezzi ragionevoli.

Le politiche abitative sono inefficaci - denunciano Piero Quarta del Sicet e Mario Vantaggiato del Sunia – così come sono insufficienti le risorse economiche da destinare agli alloggi pubblici”. L’edilizia popolare è divenuta un miraggio per una precisa volontà politica, aggiunge Quarta: “Troppe sono le connivenze tra le istituzioni e i grandi costruttori che speculano, a discapito degli affitti a canone sociale”.

2-240-11L’investimento nel mattone pubblico, è il primo passo decisivo che le associazioni di categoria chiedono al Governo e agli enti locali, a partire dalla ristrutturazione degli immobili di proprietà di Comuni e Province da destinare agli sfrattati. Servono iniziative forti e una programmazione di lungo periodo che passa attraverso il ripristino del fondo sociale azzerato dal precedente governo e l’utilizzo di una quota delle entrate derivanti dalle imposte sulla casa, per rilanciare l’offerta di edilizia pubblica.

Nel documento comune che le tre sigle hanno redatto e sottoposto anche all’attenzione del prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta si reclamano la sospensione delle esecuzioni, gli stanziamenti per i ceti deboli, e misure fiscali e normative finalizzate alla riduzione del canone di affitto.

Senza dimenticare la cattiva gestione delle poche abitazioni esistenti che, secondo Piero Quarta, vengono impropriamente tramandate di generazione in generazione, quando dovrebbero avere un’assegnazione temporanea in locazione. “Nuove politiche abitative, possono dare un segno alla fuoriuscita dalla crisi – sostengono i sindacati – contribuendo a ridare alle città un volto solidale, umano e civile”.

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