Sigilli a un patrimonio di 800mila euro, dissequestrata una parte dei beni
Revocato il provvedimento di confisca per alcune delle proprietà attribuite a Vincenzo Rizzo, il 55enne di San Cesario di Lecce al centro della clamorosa inchiesta antimafia “Labirinto”
SAN CESARIO - Sono caduti i sigilli su una parte dei beni ritenuti dagli inquirenti riconducibili a Vincenzo Rizzo, il 55enne di San Cesario di Lecce condannato in abbreviato nel luglio del 2019 a vent’anni di reclusione con l’accusa di aver capeggiato uno dei sodalizi criminali legati al clan della Sacra Corona Unita Tornese di Monteroni individuati con l’operazione “Labirinto”.
In particolare, la Corte d’appello di Lecce, accogliendo parzialmente il ricorso avanzato attraverso gli avvocati Alessandro Costantini Dal Sant e Luigi Rella, ha revocato il provvedimento di confisca in merito a: due abitazioni a San Cesario, una delle quali dotata di garage, due conti deposito a risparmio intestati a due familiari e due autovetture, una Toyota Yaris e una 500.
Il collegio giudicante, composto dal presidente Ettore Luigi Nesti e dal consigliere estensore Giovanni Surdo, ha confermato invece la confisca sia per la società Trade Service Srls, con relativo compendio aziendale, che gestisce un bar a San Cesario di Lecce, con l’insegna “Miss Coffee”, che per tutti gli altri beni indicati nel decreto.
A eseguire il sequestro, il 28 marzo del 2018, disposto dalla prima sezione penale del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e che interessava un patrimonio dal valore totale di 800mila euro, furono i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e del comando provinciale.
Questo all’esito di accertamenti che avevano documentano notevoli discrepanze tra quanto posseduto e l’entità dei redditi dichiarati.
Intanto, è in corso in appello il processo scaturito dall’operazione “Labirinto”, nel quale Vincenzo Rizzo risponde di aver capeggiato il gruppo impegnato soprattutto in affari di droga nelle zone fra San Cesario, San Donato, Lequile e con agganci fino a Gallipoli.