Sigilli all'impianto, emissioni moleste: due indagati
Sequestro preventivo dei carabinieri del Noe di Lecce nella zona industriale di Diso per un impianto di trasformazione di metalli ferrosi. Ora l'azienda ha due settimane di tempo per mettersi a norma
DISO - Sequestro preventivo da parte dei carabinieri del Noe di Lecce, nella zona industriale di Diso, per un impianto di trasformazione di metalli ferrosi.
L'attività di zincatura, in assenza di autorizzazione integrata ambientale, secondo quanto emerso dalle consulenze tecniche e dalle indagini condotte dai militari del Nucleo operativo ecologico e dirette dal procuratore Antonio Negro, avrebbero evidenziato che l'impianto eserciterebbe e causerebbe emissioni moleste nell'ambiente che determinerebbero difficoltà respiratorie e turbamento della tranquillità e della quiete dei residenti.
Il sequestro preventivo pertanto questa mattina emesso dalla sezione gip del Tribunale di Lecce Antonia Martalò. Ora il provvedimento di sequestro eseguito dal Noe prevede che entro 15 giorni l'azienda dovrà risolvere il problema, altrimenti i carabinieri saranno costretti a procedere al sequestro coattivo dell'impianto.
I quindici giorni concessi dall'autorità giudiziaria servono inoltre a consentire di presentare progetti di adeguamento degli impianti alla vigente normativa al fine di poterne richiedere il dissequestro .
Al momento due dirigenti dell'azienda risultano indagati; le ipotesi per loro di reato ipotizzate e contestate sono quella di aver esercitato attività industriale in assenza di autorizzazioni e quella del getto pericoloso di cose, quest'ultimo in relazione alle situazioni di disagio e di disturbo rappresentate da alcuni residenti che in più circostanze hanno richiesto l'intervento del Noe. Nell'azienda, il cui valore è di circa 4 milioni di euro, lavorano circa 50 persone tra operai ed impiegati.