Carcere minorile inattivo, la denuncia dell'Osapp: "Spreco di denaro pubblico"
Il portavoce dell'organizzazione sindacale della polizia penitenziaria ha sollecitato la riapertura, dopo 5 anni, dell'istituto di Monteroni di Lecce, attualmente lasciato in mano a 40 agenti, ma senza neppure un detenuto
MONTERONI DI LECCE - "Sono trascorsi oltre cinque anni dalla data di avvenuta chiusura del reparto detentivo minorile Monteroni di Lecce, senza che ad oggi si siano ristabiliti criteri, modalità e tempi per una riapertura del carcere. Nonostante molte sedi del Nord Italia tra cui Milano, Bologna e Torino siano energicamente toccate dal problema del sovraffollamento".
Sono queste le parole di denuncia, diffuse in una nota da Domenico Mastrulli, portavoce del sindacato Osapp, che raggruppa gli agenti di polizia penitenziaria, per sollecitare la riapertura della struttura, lasciata nelle mani di circa 40 poliziotti, ma senza neppure un detenuto.
Si aggira intorno ai 40mila euro mensili, la somma percepita legittimamente dagli agenti di polizia in questi mille e 800 giorni dalla data di chiusura del carcere. "Senza contare l'eventuale lavoro straordinario e indennità di reperibilità", ha aggiunto il vicesegretario generale dell'organizzazione sindacale, nella missiva indirizzata agli organi competenti.
"Sebbene l’argomento riapertura carcere minorile di Monteroni di Lecce sia stato ripetutamente portato all’attenzione personalmente all'attenzione del ministro della Giustizia, ma le promesse fatte dalla parte politica, ad oggi, non hanno trovato conferma e concretezza", ha concluso.