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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Siriano in odor di terrorismo, Motta assicura: "Nessun legame con Parigi"

Il procuratore di Lecce ha inteso fare chiarezza, dopo che è filtrata la notizia di uno straniero detenuto a Borgo San Nicola, sul quale pendono indagini perché sospettato di fare parte di un gruppo legato a organizzazioni sovversive. Ma resta alta la guardia in Puglia dopo il caso di Salah

LECCE – Il procuratore di Lecce Cataldo Motta ha inteso fare chiarezza, dopo che è filtrata la notizia di un cittadino siriano detenuto nel carcere di Borgo San Nicola sul quale pendono indagini perché sospettato di fare parte di un gruppo legato al terrorismo islamico. L’ha fatto oggi, a Bari, al termine dell’incontro che s’è svolto in Prefettura dove s’è riunito il Comitato regionale dell’autorità di sicurezza. Su quell’uomo, dunque, vi sono accertamenti, ma non vi sarebbero motivi per pensare a una sua vicinanza agli attentatori che hanno macchiato di sangue le strade di Parigi.

La Puglia, con la sua conformazione geografica e la vicinanza agli scenari caldi, con il suo passaggio costante negli ultimi anni di migranti, è finita nel crogiolo delle cronache degli ultimi giorni, quando è emersa l’inquietante circostanza che l’attuale ricercato numero uno per la strage nella capitale francese, Abdeslam Salah, è passato da Bari nell’agosto scorso, imbarcandosi per la Grecia, per poi presumibilmente entrare in Siria e fare rientro nel breve spazio di cinque giorni. Allora, però, su di lui, non vigeva alcun sospetto. E va ricordato come fosse cittadino comunitario a tutti gli effetti, con passaporto belga.

Il siriano detenuto, dunque, come raccolto dalle agenzie Ansa e Adnkronos, era stato catturato nel corso di uno dei tanti sbarchi sulle coste salentine. Incriminato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (di fatto, era stato ritenuto uno scafista), arrivato al patteggiamento, s’è poi aperta un’ulteriore indagine, poiché s’è scoperto che potrebbe aver compiuto atti terroristici all’estero. Il procuratore s’è anche soffermato su altri episodi sospetti. Come non ricordare il recente caso di cinque siriani finiti in carcere perché in possesso di documenti falsi?

Facevano parte di un gruppo di diciassette stranieri rintracciati dai carabinieri della compagnia di Tricase. Nei cellulari di due di loro erano stati trovati video raffiguranti uomini armati, un uomo ucciso e armi. Ma per il Riesame, concordando con il giuidice per le indagini preliminari, dopo analisi del consulente della Procura, non si è potuto stabilire se quelle immagini fossero state riprese dai cellulari sequestrati, trasferite da altri dispostivi o da Internet. Impossibile quindi stabilire se quei giovani siriani, ragazzi sui vent’anni, potessero essere inquadrabili come terroristi. Non si andò quindi al di là delle imputazioni per i reati comuni ravvisati.

Il procuratore ha anche ricordato come gli arrivi siano terminati sostanzialmente ad agosto, sulle coste del Salento, visto che ormai i flussi si sono spostati nell’entroterra: si entra in Europa passando più che altro dall’area balcanica. Anche se proprio ieri s’è verificato uno sbarco, per quanto atipico, quello di un’intera famigliola irachena, che ha anche portato all’arresto di un brindisino che li ha traghettati.

Questo per quanto concerne i fatti più recenti. C’è però da ricordare che nel solo Salento, di cittadini provenienti dalla Siria e dall’Iraq, nazioni che hanno visto porzioni di territorio strappate dall’Isis (il califfato è sorto nel giugno del 2014, ma la nascita dell’organizzazione è più lontana nel tempo), ne sono transitati migliaia negli ultimi sette anni. Se ne ha notizia almeno dal 2008. Ed è forse impossibile, a tutt’oggi, stabilire se fra questi continui flussi, perlopiù composti di disperati in fuga, si siano infiltrati anche individui sospetti, poi magari approdati in altri Stati europei, passando anche dal Salento.

E’ ben noto, per esempio, il rischio collegato alle cosiddette cellule dormienti, altrettanto pericoloso delle nuove generazioni di giovani musulmani, nati e cresciuti in Europa, ma affascinati da teorie oscure e visioni distorte della religione.

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