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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Film e serie tv gratis sul pc, ma illegalmente. Il "regista", un ventenne salentino

E' di Tiggiano il giovane che, due complici di nazionalità straniera, aveva realizzato un sito, tra i più seguiti in Italia e poi oscurato, che catalogava tutti i link da usare per vedere gratuitamente prodotti coperti dal diritto d'autore

LECCE – Offrivano ai propri utenti, attraverso il sito internet filmsenzalimiti.it, la possibilità̀ di usufruire di decine di link dai quali eseguire lo streaming (ovvero la visione in tempo reale sul proprio computer) e il download di tantissimi film e serie tv. Il tutto, però, in violazione dell’attuale normativa sul diritto d’autore. Il sito filmsenzalimiti.it si presentava come una sorta di blog interamente dedicato alla catalogazione e indicizzazione di link generati attraverso l'uso dei server cyberlocker, ovvero servizi di file hosting, che consentono l'archiviazione dei file degli utenti su server remoti, permettendo l’accesso da qualunque dispositivo. Gli aggiornamenti avvenivano quotidianamente con l’inserimento di nuovi titoli da parte degli amministratori, e i contenuti del sito erano fruibili gratuitamente. Insomma, una sorta di cineteca in continua espansione e totalmente illecita.

A porre fine all’attività di Luigi Ricchiuto, 22enne di Tiggiano e di due compici di nazionalità romena (di 43 e 16 anni), una complessa e vasta indagine condotta dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza di Lecce, sotto la guida del colonnello Francesco Mazzotta, uno degli ufficiali più esperti e competenti tra quelli in servizio. Gli uomini delle fiamme gialle sono impegnati in prima linea nel contrasto ai fenomeni illeciti legati alle violazioni delle normative poste a tutela del diritto d’autore che, con l’evolversi delle capacità tecniche, sono commesse sempre più mediante l’utilizzo della rete internet. Si è trattato, come detto, di un’indagine complessa sotto il profilo giuridico e investigativo, che ha portato a decreti di perquisizioni e sequestri eseguiti in provincia di Lecce e Modena, nei confronti di una presunta organizzazione, capeggiata dai tre indagati, operante tra Arezzo, Modena e il capoluogo salentino.

Quella condotta dal colonnello Mazzotta (per molti anni ai vertici della Dia Leccese, e a capo di lunghe e complesse indagini economico-patrimoniali che hanno portato alla confisca di beni per milioni di euro) è un’inchiesta che traccia una nuova frontiera a livello nazionale ed europeo nella lotta al cyber crime, attraverso la difficile e peculiare ricostruzione della struttura illecita operante in rete. Gli agenti di polizia giudiziaria hanno ricostruito, passo dopo passo, la struttura telematica, le diverse competenze dei tre, e i guadagni percepiti (Ricchiuto riceveva le somme di denaro attraverso versamenti operati dal 43enne romeno).

Colonnello Mazzotta-6La struttura di filmsenzalimiti.it (il sito è stato ovviamente già oscurato) presentava un header grafico con il logo, il menu e il form per effettuare ricerche all’interno del sito, attraverso l'inserimento di parole chiave. Sotto il menu era presente un banner pubblicitario ed un riquadro, con la dicitura “in esecuzione”, che permetteva di visualizzare un film in streaming. Sotto il riquadro era presente poi una galleria di locandine cinematografiche che rimandavano, se cliccate, alle schede dei singoli film dove era possibile effettuare lo streaming. Sotto la lista della categorie era presente un ulteriore banner pubblicitario. I due banner pubblicitari, del tipo pay-per-click (in cui il guadagno scaturisce da ogni click da parte dei visitatori del sito) erano offerti da una concessionaria pubblicitaria con sede in Estonia e una con sede in Argentina. Inoltre era presente una tipologia pubblicitaria denominata “pop” che apriva automaticamente, durante la navigazione, dei banner pubblicitari ad alto impatto grafico. L'azione dei pop up, fortemente invasiva, riesce a catturare efficacemente l'attenzione dell'utente.

Era poi possibile effettuare delle donazioni cliccando su un pulsante che indirizzava su una pagina PayPal , collegato all’indirizzo email del minore di nazionalità romena. Nell’era del marketing e del social network non poteva mancare una pagina facebook con centinaia di iscritti. Per capire la portata del fenomeno e dell’attività illecita, basti pensare che il sito era, nella classifica tra quelli più visitati in assoluto, al 6.973esimo posto e addirittura al 127esimo in Italia.  I fatti contestati fanno riferimento dal 2012 al febbraio 2013. Per tutti gli indagati è ipotizzato il reato di diffusione per via telematica, anche mediante programmi di condivisione di file fra utenti, un'opera cinematografica o assimilata protetta dal diritto d'autore, o parte di essa, mediante reti e connessioni di qualsiasi genere.

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