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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Viale XXV Luglio

Società in house condannate a morte: i lavoratori si scatenano in prefettura

I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Cobas manifestano in via XXV Luglio contro la messa in liquidazione delle società partecipate dagli enti pubblici. Momenti di tensione con gli automobilisti intrappolati lungo la strada

 

 

LECCE - Contro l'applicazione delle norme di spending review che hanno decretato la condanna a morte delle società partecipate da enti pubblici, oggi i lavoratori di tutta la provincia di Lecce si sono scatenati davanti alla Prefettura di Lecce. La posta in gioco è altissima: compreso il comparto sanità, infatti, i posti a rischio arrivano a 2000 unità.
 
Ma all'interno del calderone delle partecipate da Comune di Lecce, Provincia e Regione esistono vistose differenze: non a caso il cuore della protesta odierna batteva all'interno della municipalizzata Lupiae Servizi. La società che necessita di 3 milioni e 600 mila euro per risanare il proprio bilancio, da ottobre ha attivato una cassa integrazione in deroga "iniqua e discriminatoria che tocca le fasce più deboli, come il settore delle pulizie, senza intaccare gli amministrativi", spiega il sindacalista Uiltucs Uil, Luigi Ingrosso.
 
Per la municipalizzata, così come per Alba Service, Sgm, Nuova Salento Energia e Sanita service è scattato il conto alla rovescia che prevede la messa in liquidazione entro la fine del 2013, così come stabilito dall' articolo 4 della legge 95 del luglio 2012.
 
L'avvio delle privatizzazioni che potrebbe comportare una perdita notevole in termini di servizi e forza lavoro, il ritorno al sistema degli appalti che procedono, ormai di regola, secondo la logica del massimo ribasso, l'imperativo del massimo profitto contrario alla salvaguardia del diritto al lavoro (e quindi la possibile, mancata applicazione della clausola sociale nel passaggio del personale) rappresentano i risvolti di una "vera bomba sociale" che sta per esplodere sul territorio, secondo i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl Terziario, Cisal e Slai Cobas che hanno indetto la manifestazione.p2-5-2
 
E la preoccupazione dei lavoratori è arrivata ai livelli di guardia, tant'è che oggi non sono mancati momenti di tensione con gli automobilisti intrappolati in via XXV Luglio, prima che la polizia municipale chiudesse la strada al traffico. Ma gli ingorghi si sono registrati anche il altri punti della città: dalla rotatoria dell'hotel Tiziano sino al primo tratto delle circonvallazione in viale Foscolo. La situazione è rientrata rapidamente, nonostante i disagi causati alla circolazione. Ma i momenti di scontro e reciproco sfogo tra chi partecipa ad una manifestazione sindacale e chi cerca, magari, di recarsi sul proprio posto di lavoro sono emblematici di uno scenario di guerra tra poveri che ha un unico comun denominatore: la crisi che morde. Contenuta da una politica di austerity che tra tagli e sforbiciate, "rischia di non fare adeguate distinzioni tra aziende virtuose e contenitori politici, consumando una grave ingiustizia nei confronti di quelle amministrazioni e di quei lavoratori che si sono comportati correttamente tenendo in equilibrio i conti, con grandi sacrifici", spiega il numero uno di Cgil Lecce, Salvatore Arnesano.
 
Le operazioni di contenimento della spesa pubblica non possono passare sulla pelle dei lavoratori, dunque. Anche se i margini di manovra, per quanto minimi, esistono: "Si punta alla possibilità di ottenere una proroga con ulteriore affidamento diretto dei servizi per altri cinque anni, ma i piani di ristrutturazione aziendale devono essere presentati entro metà novembre e sono comunque sottoposti al vaglio del commissario Bondi", spiega Antonella Perrone di Uiltucs Lecce. Per Lupiae servizi si apre un futuro incerto con molti nodi che i sindacati intendono sciogliere rispetto sia al debito della società di servizi, sia alla riduzione dei trasferimenti dal governo centrale agli enti pubblici.
 
"Questa polveriera che sta per esplodere, deve passare da un'azione congiunta che coinvolga la deputazione salentina. I parlamentari devono fare la loro parte per sostenere gli emendamenti alla legge. Queste società non sono strumentali ma erogano servizi utili alla collettività", sottolinea Vito Perrone di Cisal. Ed in questa direzione si stanno muovendo i sindacati che hanno presentato al prefetto Giuliana Perrotta un documento unitario, richiedendo l'apertura di un tavolo istituzionale che affronti il nodo cruciale della questione: modificare la legge per segnare uno spartiacque tra le esperienze virtuose e quelle deviate.
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