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Cronaca Sogliano Cavour

Ammanchi per 15mila euro sulla carta, anche un ex sindaco a processo

A giudizio Paolo Solito di Sogliano Salvatore De Matteis, 60enne di Soleto. Sono stati prosciolti due impiegati postali

LECCE - Ricettazione e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento in concorso sono i reati dei quali dovranno rispondere Paolo Solito, 44enne (ex sindaco di Sogliano Cavour, Comune sciolto per presunte infiltrazioni mafiose nel 2018, a seguito dell’operazione “Contatto”) e Salvatore De Matteis, 60enne di Soleto.

Il rinvio a giudizio è stato disposto quest’oggi dal giudice Giovanni Gallo davanti alla seconda collegiale. Il processo si aprirà il prossimo 2 dicembre. Nell’ambito dello stesso procedimento, Vita Falcone, 42enne di Galatina e Salvatore Campa, 60enne di Sogliano Cavour, entrambi impiegati presso l’ufficio postale di Sogliano Cavour, difesi, rispettivamente, dagli avvocati Carlo Gervasi e Simona Mancini, sono invece stati prosciolti.

Solito e De Matteis, difesi dagli avvocati Luigi Casarano e Dimitry Conte, sono stati accusati di aver effettuato una serie di prelievi con la carta Postepay Evolution di proprietà di un 52enne di Lecce, che si è costituito parte civile con l’avvocato Gaetano Vissicchio. E, sempre usando questa carta, di aver effettuato anche un bonifico, a titolo di finanziamento socio, per una società che – beninteso - non è entrata nella vicenda. Una storia in chiaroscuro, per la quale gli imputati avranno modo di rappresentare tramite i legali le loro argomentazioni circa le accuse ed eventualmente dimostrarsi estranei.

I fatti, a grandi linee, sono questi. Al 52enne, nel giugno del 2017, mentre era a Tricase, sarebbe scomparsa la carta Postepay Evolution. In qualche modo, stando alle ipotesi, questa sarebbe poi finita nelle mani di Solito e De Matteis, i quali, a stretto giro, cioè nell’arco di due giorni, avrebbero svolto una serie di movimenti. Il 28 giugno, verso le 9,30 circa, avrebbero prelevato da una cassa dell’ufficio postale di Sogliano, quella presso la quale si trovava Vita Falcone, 2.500 euro. Tre ore e mezzo dopo, si sarebbero presentati a un’altra cassa, quella dove era in servizio Salvatore Campa, prendendone altri 3.000.

Il giorno successivo, cioè il 29, poco dopo l’apertura dell’ufficio postale, si sarebbero presentati, sempre alla postazione di Campa, per un altro prelievo di 3.000 euro. Immediatamente dopo, alla stessa postazione, vi sarebbe stato un versamento per la summenzionata società di 6.490 euro. Tutti movimenti, appunto, effettuati con la carta del 52enne per un totale di 14.990 euro. I due dipendenti postali, i quali erano stati a loro volta indagati, come detto sono stati ritenuti estranei alla vicenda e prosciolti. Per quanto riguarda il resto della vicenda, sarà il processo a fare eventualmente luce.     

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