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Cronaca

Soldi per beneficenza, ma era una truffa: 60enne patteggia un anno e mezzo

Due anziane sarebbero state vittime dei raggiri, grazie ai quali Angelo Epifani, di Lecce, e un complice rimasto sconosciuto, sarebbero riusciti ad intascarsi la somma complessiva di oltre 10mila euro

LECCE - Con la scusa della beneficenza, in due sarebbero riusciti a farsi consegnare somme di denaro per un importo complessivo di oltre dieci mila euro da due anziane. Le indagini, avviate in seguito alla denuncia delle malcapitate, sarebbero riuscite a risalire solo a uno dei presunti truffatori che ieri, per questi episodi, ha patteggiato un anno e 6 mesi di reclusione, col beneficio della pena sospesa, e il pagamento di una multa di 400 euro.

La sentenza è stata emessa dal giudice Michele Toriello che ha così accolto la richiesta di concordare la pena avanzata dall’imputato, Angelo Epifani, 60enne originario di Novoli ma residente a Lecce, attraverso l’avvocato Massimo Manfreda, e per il quale è stata disposta anche la revoca della misura cautelare dell’obbligo di dimora alla quale era sottoposto dal 30 dicembre scorso.

Sono due le vicende finite al vaglio del giudice: la prima, il 6 febbraio 2020, a Maglie, dove il 60enne insieme a un complice si sarebbe avvicinato a un’anziana per strada. In particolare, l’uno presentandosi come avvocato, l’altro nel chiederle informazioni riguardo alcuni medici della zona e su un’azienda impegnata nella produzione di medicinali, sarebbero riusciti a conquistare la sua fiducia. Così, la vittima sarebbe stata convinta a fare una donazione in favore dello zio dell’imputato, con la garanzia che l’atto di donazione sarebbe stato ufficializzato presso un notaio: prelevò dal proprio appartamento la somma di 8mila euro e la consegnò alla coppia che, però, si  sarebbe dileguata, facendo perdere le proprie tracce, mentre lei, su loro richiesta, era impegnata ad acquistare delle marche da bollo da apporre sul fantomatico documento notarile.

Il secondo episodio risale al 4 marzo 2020. Epifani, sempre in concorso con altro individuo non identificato, con le stesse modalità sarebbe riuscito a farsi consegnare 3.200 euro da un’anziana fermata per strada da donare ad associazioni di volontariato. La somma fu prelevata da un istituto di credito, dove la signora fu accompagnata in auto, una Nissan Micra, che poi risultò intestata alla moglie del 60enne.

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