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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Soldi per le pensioni di invalidità, nei guai avvocato e funzionario dell'Asl

La Procura ha chiuso le indagini nei confronti di tre persone coinvolte nell'inchiesta sui presunti illeciti legati alla concessione di invalidità civili

LECCE – Sono tre gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati nell’ambito di una delle inchieste sui presunti illeciti legati alla concessione di invalidità civili. Si tratta di A.V., 50enne di Lizzanello, collaboratore amministrativo in servizio presso il dipartimento medico legale della Asl di Lecce e segretario della commissione invalidi civili; dell’avvocato I.F,, 38enne leccese; e di P.M, 48enne leccese.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Negro, sono state condotte dai militari del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, che hanno passato al setaccio tutto l’iter amministrativo per la concessione della prestazione economica sociale. Dopo la “visita” nella sede dell’ex ospedale “Vito Fazzi”, con l’acquisizione dei verbali della commissione medica della Asl che esamina i vari casi e le varie domande, i militari hanno eseguito accertamenti anche presso il centro medico legale dell’Inps, a caccia di una o più pratiche sospette.

Secondo l’ipotesi accusatoria Vantaggiato e Feola, accusati di istigazione alla corruzione, avrebbero (il primo in qualità di pubblico ufficiale) sollecitato una donna a consegnare loro del denaro, per un totale di circa mille e 200 euro, “per avere da medici compiacenti certificazioni mediche false utili per poi ottenere, dalla commissione di cui Vantaggiato era segretario, il riconoscimento di una percentuale di invalidità maggiore di quella che le poteva essere attribuita”.

Vantaggiato e Marando rispondono anche di corruzione e falso. Il primo avrebbe ricevuto dalla seconda una somma di denaro per alterare a favore della 48enne il verbale della commissione d’invalidità dell’Asl, “riportando codici Icd incongrui rispetto alla diagnosi e la percentuale di invalidità del 70 per cento di cui la Marando poteva beneficiare”.

Gli indagati sono assisiti dagli avvocati Luigi Covella, Tommaso Stefanizzo, Ester Nemola e Mario Stefanizzi. Hanno ora venti giorni di tempo per acquisire gli atti d’inchiesta, presentare memorie e chiedere di essere sentiti. Scaduto il termine previsto dalla legge, il pubblico ministero potrebbe chiedere il rinvio a giudizio.

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