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Cronaca

Solidarietà dall'Ordine degli avvocati di Lecce per la tragedia di Genova

L'avvocatura salentina auspica interventi rapidi nelle strutture pubbliche, a cominciare dagli uffici giudiziari di Lecce, da anni al centro di proteste

LECCE – L’Ordine degli avvocati di Lecce esprime grande solidarietà e sentita vicinanza alle famiglie delle troppe vittime della immane tragedia di Genova.

“I fatti verificatisi, probabilmente evitabili – si legge in un comunicato –, attuando le preventive e doverose attività di messa in sicurezza del vetusto ponte, devono accendere un faro generale sulle condizioni di innumerevoli infrastrutture presenti sul territorio nazionale e fungere da forte monito per il prossimo futuro, al di là di ogni insulsa quanto intempestiva polemica, poiché troppo spesso si assiste con sconcerto a disgrazie di proporzioni enormi, frutto di incuria e sottovalutazione di rischi concreti, talora evitati solo grazie a circostanze fortunate, come accaduto di recente con il Palazzo di Giustizia di Bari, ove si è sfiorato un ulteriore disastro”.

Il degrado di molte strutture pubbliche

Eppure, per ragioni economico-finanziarie, sin troppo evidenti, si continua a trascurare il grido di allarme proveniente da più parti d’Italia, in relazione alle condizioni di degrado di molte delle strutture pubbliche, che in un paese civile come il nostro, dovrebbero essere costantemente monitorate, poiché in esse si svolgono molteplici attività destinate ai cittadini. Si preferisce differire ogni problema, ma talvolta è troppo tardi e puntualmente si assiste allo scarico di responsabilità e ad astratte dichiarazioni di principio, che non si traducono in soluzioni effettive.

Vi è invece la immediata necessità di costanti verifiche sulle strutture esistenti e l’impegno ad attuare investimenti importanti ed indifferibili, per metterle in sicurezza, senza sprechi ed interferenze malavitose, ma sotto il diretto controllo dello Stato, con utilizzo di energie e di risorse, poiché le conseguenze tragiche di scelte sciagurate ricadono sulla Comunità intera.

Le criticità degli uffici giudiziari leccesi

Da anni anche l’avvocatura leccese denuncia la situazione molto preoccupante, nella quale versa il Tribunale del capoluogo, la cui costruzione in cemento armato pare essere coeva a quella del ponte genovese e le cui vistose carenze strutturali ed il cedimento della facciata sono stati oggetto di rilievi da parte degli esperti e motivo di numerosi quanto recenti interventi, anche della locale magistratura.

Non è più rinviabile un serio investimento di risorse da parte dello Stato, che non può limitarsi a palliativi attuati in modo sporadico o alla concessione di briciole di denaro pubblico, destinate solo alla rimozione dei pezzi di cemento, che quotidianamente si distaccano dai muri esterni dell’immobile. Si deve forse attendere il verificarsi di fatti ben più gravi, prima di poter risolvere una situazione di oggettivo pericolo? Uno Stato civile, come ha ribadito in questa occasione il Capo dello Stato, non può consentire tutto questo. In quel Tribunale lavorano centinaia di persone: impiegati, magistrati e avvocati e ogni giorno vi è un imponente accesso di pubblico, non trascurando altresì che lo stesso è simbolo di giustizia e di legalità.

L’appello al ministero

Si invoca dunque un urgente intervento del ministero competente, da anni sollecitato dal Foro leccese, anche attraverso una lunga e dolorosa astensione attuata dagli avvocati che con sacrificio e dignità hanno denunciato la mancanza di sicurezza di quegli immobili, perché le disgrazie non accadono solo altrove e le manifestazioni di cordoglio e di solidarietà non devono restare un fatto di costume a posteriori, ma devono tradursi in gesti concreti ed attuali. Oggi tutti scrivono e dichiarano pubblicamente che gli eventi di Genova si potevano evitare. E allora ci si domanda perché sia accaduto un fatto così sconvolgente e devastante. La tragedia si è consumata, purtroppo, ma è doveroso evitarne altre.

Tutti devono mettersi al servizio della Comunità e chi è chiamato a qualsiasi responsabilità ha l’onere civile e morale di attivarsi con ogni mezzo, mettendo da parte inutili polemiche e spendendosi concretamente per il bene e la sicurezza dei cittadini, attraverso un richiamo generale alla unità di intenti e alla cooperazione.

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