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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

“Sono pazzo di te. Ti vedo come una donna”, ma aveva 13 anni: condannato a 5 anni e 8 mesi

Violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico le accuse mosse a un 38enne. Nel suo pc e cellulare, foto della minorenne con la quale avrebbe intrattenuto una relazione sentimentale

LECCE - Nel suo computer c’erano centinaia di foto pornografiche di minorenni e nella memoria del telefonino quelle, senza veli e in pose ammiccanti, di una tredicenne della provincia di Lecce conosciuta su un social network e con la quale aveva stretto una relazione sentimentale. Ha raccontato questo il processo nei riguardi di un 38enne, originario del napoletano, terminato con la sua condanna a cinque anni e otto mesi di reclusione.

A emettere il verdetto è stato il collegio della prima sezione penale, presieduta dal giudice Roberto Tanisi, chiamato a valutare episodi risalenti al 2013. In particolare, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe adescato la ragazzina (oggi maggiorenne) su un social e dopo aver conversato con lei in chat ed essere entrato in possesso del suo numero di cellulare, avrebbe iniziato a corteggiarla, inviandole messaggi di questo tipo: “Sei il regalo più bello che Dio potesse farmi, ti amo cucciola”; “Sai che impazzisco per il tuo corpo….per me sei una donna, io ti vedo come una donna nonostante l’età….è ovvio che non ti farei mai nulla di male, io ti rispetto e ti amo, però un po’ di tentazione non ti nascondo che c’è”.

Ma, il 38enne non si sarebbe limitato all’invio di messaggi, alcuni dei quali dal contenuto esplicitamente erotico: avrebbe raggiunto la giovane nel suo paese di residenza e si sarebbe intrattenuto con lei in una camera d’albergo.

Durante le indagini, oltre alle foto e agli sms scambiati con la tredicenne, furono trovate anche numerose immagini di minorenni che consumavano rapporti sessuali tra loro o con adulti.

Per questo, l’imputato rispondeva, oltre che di violenza sessuale, di detenzione di materiale pedopornografico.

La sentenza emessa ieri, e di cui si attendono le motivazioni, ha disposto anche una provvisionale di 10mila euro in favore dei genitori della ragazza (parte civile al processo con l’avvocato Massimo Bellini) e l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e dalla curatela e la misura di sicurezza di un anno a pena espiata.

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