Trovato durante sopralluogo nella casa in cui morirono i suoi amici. Senzatetto viola sigilli
Giuseppe, il noto clochard che lanciò l'allarme nel giorno della morte di Dino E Veronica, nel mese di gennaio, è stato allontanato questa mattina da polizia e pompieri, durante una perizia. Intanto, il Sunia denuncia il ritardo con cui l'amministrazione comunale sta affrontando l'emergenza abitativa
LECCE – Nuovamente per strada. Così il senzatetto Giuseppe, famoso per aver dato l’allarme nel giorno della tragedia in cui morirono i suoi due amici, Dino e Veronica, si ritrova senza ancora senza un riparo. Accade nel giorno in cui si svolgono i funerali di Sergio De Vergori, l’altro clochard morto per una caduta, e per l’indifferenza, in città. Giuseppe aveva già violato i sigilli nell’immobile di via Taranto (in foto), nel mese di febbraio, sotto sequestro in quella fredda mattina di gennaio, nella quale morì la coppia. E nel corso della giornata, ha ricevuto un altro “invito” ad allontanarsi.
Un sopralluogo è stato, infatti, eseguito dagli agenti di polizia delle volanti, dai vigili del fuoco, alla presenza dei proprietari dell’edificio. Ora l’uomo è per strada, mentre da Sunia, il sindacato unitario inquilini e assegnatari arriva una nota di rammarico per la situazione in cui versano i numerosi clochard della città.
“Purtoppo il sentimento di costernazione che proviamo alla notizia dell’uomo senzatetto morto a Lecce non è nuovo per tutti noi. È una tragedia che si ripete, in una città che non è New York e che non dovrebbe, secondo noi, avere difficoltà a gestire queste emergenze. Il Sunia chiede pertanto, ancora una volta, che il Comune di Lecce si adoperi, in tutti i modi possibili, per evitare che simili circostanze si ripetano, anche accelerando con l’attivazione di un dormitorio pubblico, come già avviene in tante città del Paese”.
Sono alcune delle parole divulgate dall’organizzazione attraverso una nota, nella quale è rimarcato anche l’apprezzamento per l’attività della Caritas. Ma la questione, e i dubbi, sono indirizzati all’amministrazione comunale leccese: “Che il Comune di Lecce si adoperi per redigere un piano casa e progettare l’apertura di uno sportello per l’Agenzia delle locazioni al fine di monitorare esigenze e offerta di civili abitazioni, così come già fanno altre città d’Italia. Altro capitolo importante: capire se il Comune di Lecce ha a disposizione dei suoli idonei da destinare alla costruzione di nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica, tali da poter presentare un progetto alla Regione Puglia per ottenere i finanziamenti”.