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Cronaca Nardò

Sorpresi nel parco protetto a caccia di tartufi bianchi

I poliziotti di quartiere di Nardò hanno fermato tre tarantini che con i loro cani avevano raccolto oltre un chilo e mezzo di preziosi tuberi nel parco di Porto Selvaggio. Sequestri e multe salate

Chi l'ha detto che una domenica al parco dopo una settimana di lavoro porta serenità? Di certo ha creato problemi, e non da poco, a tre tarantini, cercatori di tartufi, tanto preziosi, quanto "proibiti" se raccolti da un parco protetto, come quello di Porto Selvaggio, marina di Nardò. E per di più senza apposito tesserino rilasciato dalle autorità e richiesto proprio per un'attività come la raccolta di quel tipo di tubero. I tre gitanti, con tanto di cani addestrati al seguito, sono stati sorpresi dai poliziotti di quartiere del commissariato di polizia di Nardò poco dopo aver prelevato i tartufi dal del parco naturale, insieme ad asparagi e funghi che crescono in modo spontaneo nel sottobosco.

Inevitabili sequestro e sanzioni: la legge istitutiva, infatti, impedisce la raccolta di qualsiasi specie di vegetazione spontanea del parco, compresi i tartufi, se non per scopi strettamente scientifici. In totale gli agenti hanno sequestrato circa un chilo e seicento grammi di tartufi bianchi e che saranno consegnati all'ente gestore del parco, vale a dire il Comune, che provvederà a venderli, secondo quanto disposto dalla legge istitutiva. Il ricavato della vendita andrà a rimpinguare le casse dell'ente e potrà essere utilizzato per una sua rivalutazione. Nelle casse finirà anche la somma derivante dalla contravvenzione. I cercatori di tartufi dovranno inoltre rispondere di raccolta non autorizzata del tubero.

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