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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sos, i reparti antiterrorismo nel Salento per aiutare nella sorveglianza

Pur specializzate, queste squadre forniscono anche supporto nella lotta alla criminalità comune. A Lecce e provincia fino a fine mese

LECCE – Si chiamano Sos. L’acronimo, che potrebbe richiamare all’orecchio la richiesta di aiuto, significa, in questo caso, Squadre operative di supporto. Si tratta di gruppi specializzati che appartengono all’Arma dei carabinieri, istituiti in Italia dopo il famigerato attentato di Parigi, alla redazione di Charlie Hebdo, del 7 gennaio 2015 (cui sono seguiti, come ben noto, un’altra serie di assalti terroristici.

Le Sos si trovano a supporto dei comandi dei carabinieri nei centri più esposti al rischio di attentati terroristici. Il loro compito è garantire sorveglianza adeguata agli obiettivi sensibili e consentire che le manifestazioni più delicate sotto il profilo dell’incolumità pubblica si svolgano senza in minimo inconveniente.

Ebbene, componenti di questo reparto sono presenti da qualche giorno anche a Lecce. Provengono dall’11° Battaglione carabinieri “Puglia” che ha sede a Bari. Rimarranno nel capoluogo salentino e in provincia fino a fine mese. Almeno per il momento.

Queste unità speciali antiterrorismo messe in campo dal Comando generale sono composte da uomini in grado di fronteggiare le situazioni più particolari, in virtù del loro particolare addestramento. I militari che ne fanno parte sono dotati di un equipaggiamento speciale tra cui armi lunghe d’assalto, giubbotti e caschi antiproiettile. Hanno anche una speciale attrezzatura in uso, di solito, ai reparti d’élite dell’antiterrorismo.

Attualmente le Sos sono tredici in tutta Italia e con le Api (Aliquote di primo intervento) permettono all’Arma di disporre di uno “scudo” di prima risposta antiterrorismo, con brevi tempi d’intervento.

Sebbene abbiano una formazione specifica, si tratta di operatori versatili. Dunque, non si occupano solo di fronteggiare il terrorismo. Tanto che in questo periodo saranno impiegati in attività di vigilanza dinamica di luoghi ritenuti sensibili, in senso generale. Ovvero, forniranno supporto alla struttura territoriale dell’Arma integrando l’attività di controllo del territorio.

Un modo per rispondere alla richiesta di più sicurezza, in un periodo in cui si percepisce una recrudescenza criminale con furti anche rilevanti, usando pure tecniche esplosive, come nei casi recenti di bancomat a Cutrofiano e Veglie. Anche la presenza sul territorio si potrebbe spiegare soprattutto sul fronte delle misure di sicurezza riguardanti l'espianto degli ulivi da parte di Tap.  

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