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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Febbre improvvisa e poi la morte a soli 29 anni per sospetta meningite: indaga la Procura

La febbre è salita nella notte, all’alba il decesso. Una giovane madre di Lecce è spirata nell’ospedale “Vito Fazzi” per cause che non si conoscono ancora. Mentre stava per essere ricoverata nel reparto di Rianimazione, è spirata e non c’è stato più nulla da fare: la Procura ha aperto un fascicolo di indagine, nelle prossime ore l’autopsia

LECCE – La famiglia, distrutta dal dolore, ora vuole vederci chiaro. Ha dell’assurdo l’episodio che, nelle ultime ore, ha stroncato la vita a una ragazza leccese di appena 29 anni, madre di una figlia di sette. Si tratta di un caso di sospetta meningite sul quale sta ora indagando la Procura della Repubblica di Lecce, che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, sotto il coordinamento del pubblico ministero Stefania Maria Mininni.

Una tragedia che si è consumata in poche ore, quando la giovane vittima è rincasata dopo una giornata di lavoro. Intorno alle 23 di ieri il picco di febbre che ha sfiorato i 40 gradi. Poi la notte insonne con una temperatura elevata, ma costante, della quale sarebbe stato messo al corrente il medico di famiglia. All’alba la situazione è peggiorata, e le complicazioni hanno spinto i parenti della 29enne ad allertare gli operatori del 118.

Accompagnata d’urgenza presso il pronto soccorso del “Vito Fazzi” dell’ospedale del capoluogo salentino, la ragazza è arrivata ormai cianotica ed è stata ricoverata in Rianimazione, su disposizione del personale medico che ha da subito fiutato la gravità del suo quadro clinico. Nel reparto, però, non ci è mai arrivata: è spirata all’istante, dopo quel picco di febbre fulminante in un arco temporale davvero contenuto. La salma della 29enne è stata trattenuta nella struttura sanitaria, e trasferita presso la camera mortuaria, mentre i parenti hanno hanno denunciato l'accaduto  presso il comando proviciale dei carabinieri di Lecce.

Nelle prossime ore, l’autorità giudiziaria disporrà il conferimento di incarico al medico legale, per l’autopsia sul corpo della deceduta. Soltanto tramite quell’accertamento sarà possibile stabilire che cosa sia accaduto. Nel caso si trattasse di una meningite, la Asl dovrebbe provvedere a immediati controlli e profilassi nei confronti delle persone che hanno avuto recenti contatti con la giovane vittima del dramma. Ma per ora è soltanto un’ipotesi, e come tale non offre alcuna certezza. Né alcuna risposta razionale a un dolore ingombrante che ora resterà ai famigliari di una giovane vita spezzata.

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