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Cronaca San Cesario di Lecce

Sottopasso discusso: è sempre scontro Pdl vs comitato

San Cesario: è ancora tensione sul sottopasso tra Pdl e membri del comitato. Per i consiglieri di minoranza, l'opposizione và fatta nelle sedi opportune: "Noi siamo sempre stati contrari all'opera "

SAN CESARIO - Non si placano le polemiche a San Cesario di Lecce nell'intricata vicenda del sottopasso cittadino che sta letteralmente dividendo il comune: oggi la palla torna al Pdl, dopo il sit-in di qualche giorno fa, organizzato dal comitato "No al sottopasso" e le accuse che il suo responsabile, Giancarlo Ciricugno, aveva lanciato alle forze partitiche locali.

Secondo i membri del Pdl, l'opera di opposizione andrebbe esercitata anzitutto nelle sedi istituzionali ed amministrative, ribadendo come, proprio in quei contesti, il partito sia sempre stato contrario all'infrastruttura, mentre gli attuali membri del comitato erano favorevoli.

"In questi giorni - affermano i consiglieri di minoranza -, dalle pagine dei giornali e dai palchi, il responsabile del Comitato 'No al sottopasso' si chiede provocatoriamente come mai il Pdl non gli sia accanto nella battaglia contro la realizzazione del sottopasso previsto dalla Provincia e finanziato dalla Comunità Europea. Ebbene, la prima ragione è che la battaglia che il comitato sta conducendo, basata su una raccolta di firme e su sit-in di protesta, è assolutamente inutile".

"Non si è ancora ben compreso a cosa servano, infatti - proseguono -, queste firme carpite senza documento di identificazione agli angoli delle strade e bussando molestamente alla porta dei cittadini. Esse certamente non possono annullare le deliberazioni degli organi amministrativi competenti, né assumono valore alcuno negli eventuali giudizi amministrativi che dovessero instaurarsi. Se servono, poi, per indire una consultazione popolare (referendum), va detto a chiare lettere che questa sarebbe solo consultiva, ovvero non vincolante per la pubblica amministrazione".

La seconda ragione, ritenuta la più importante, per cui manifestare qualche perplessità nei confronti delle iniziative del comitato, secondo il Pdl, starebbe nel fatto che l'opposizione vada esercitata anzitutto nelle sedi istituzionali e amministrative: "In quelle sedi - puntualizzano -, commissioni e consigli comunali, il Pdl e i suoi consiglieri sono stati dall'inizio e sempre contrari all'ipotesi progettuale di sottopasso poi approvata, evidenziandone le criticità e tentando in tutti i modi di modificarne le sorti".

"A differenza - ribattono - di quelli che hanno costituito il comitato 'No al sottopasso' (Ciricugno, Rollo e Pietro Capone) che, invece, non hanno mai sollevato problemi ed hanno espresso voti favorevoli contribuendo all'approvazione del progetto di sottopasso ed alla sua realizzazione. E allora oggi non è possibile invertire le parti".

I consiglieri di minoranza ritengono "inaccettabile" che chi, come il Pdl abbia davvero fatto nelle uniche sedi possibili tutto il possibile per scongiurare la realizzazione del sottopasso passi per "inconcludente", mentre "chi non ha fatto opposizione nelle sedi competenti, anzi è stato favorevole, oggi si erga ad unico oppositore quando invece sta semplicemente ingannando i cittadini con una sterile e inutile 'opposizione di piazza', che serve solo a sublimare il desiderio di visibilità e protagonismo del responsabile del comitato".

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