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Cronaca

Spaccio di droga in città: inflitte 13 condanne per oltre 140 anni di reclusione

Emesso il verdetto nei riguardi del gruppo accusato di aver gestito il mercato degli stupefacenti nel capoluogo salentino, da settembre 2010 a maggio del 2015

LECCE - Si è chiuso con 13 condanne il processo abbreviato a un gruppo di 18 leccesi accusati di aver gestito un giro di spaccio di droga a Lecce, in particolare nel quartiere San Pio, ma anche nei pressi di un hotel, di un bar, e dell’Obelisco, dal settembre 2010 al maggio del 2015. 

La sentenza è stata emessa oggi dalla giudice Simona Panzera che, per alcuni imputati si è spinta oltre le richieste invocate dalla pubblica accusa, rappresentata dal procuratore della Dda Guglielmo Cataldi (qui, l’articolo pubblicato il giorno della requisitoria).

Queste le pene: 18 anni, più 8mila di multa, a Fernando Elia, 46 anni, detto “Poldo”; 18 anni,  più seimila euro di multa, a Davide Corlianò, 40; 16 anni a testa per il fratello di Elia, Massimiliano, di 45 anni, Nicola Pinto, 34, e  per Stefano Rizzato, 30 (al quale è stata anche comminata una multa di 6mila euro); 5 anni e dieci mesi, più duemila euro di multa, per Angelo Corrado, 41enne di Frigole (marina di Lecce), diventato collaboratore di giustizia; 6 anni e 8 mesi per Valerio Casarano, 29, originario di Francavilla Fontana ma residente a Lecce; 8 anni per Antonio Sebastian Dell’Anna, 28, di Surbo e per i leccesi Danilo De Tommasi, 32, per Cristian Leopizzi, 45, Lorenzo Paladini, 36, e per Giuseppe Guido, 31, al quale è stata inflitta anche la multa di 2mila euro); 6 anni, più 22mila euro, per Michael Virgulto, 31, di Lecce. 

Per tutti sono previste inoltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni, dopo l’espiazione della pena.

Quanto agli altri cinque imputati, è stato assolto per non aver commesso il fatto Josè Bruno Acquaviva, 39 anni, originario di San Pietro Vernotico ma residente a Lecce, ed è stato disposto il non doversi procedere per: Carmine Mazzotta, 48, di Lecce, essendo già stato giudicato per gli stessi fatti con sentenza divenuta irrevocabile emessa dalla Corte d’appello di Lecce nel 2020; Davide Solazzo, 30, di Lequile, Andrea Santoro, 31, di Lecce,  per intervenuta prescrizione dei reati.

Per Salvatore Muscella, 59 anni, di Casarano, sono stati invece ritrasmessi gli atti al pm ritenendo la gup che il reato debba essere riqualificato.

Secondo le indagini, a tenere le redini del gruppo, proprio durante la detenzione di Fernando e Massimiliano Elia, sarebbero stati Pinto, con l’aiuto di De Tommasi, Corlianò e Rizzato. Le accuse contestate a vario titolo erano traffico e spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni legate ai mancati pagamenti della droga ed era contemplata anche l'aggravante del metodo mafioso, venuta meno nel processo.

Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni. A difendere gli imputati ci hanno pensato  gli avvocati Giuseppe Presicce, Raffaele Benfatto, Rita Ciccarese, Antonio Savoia, Luigi Rella, Giuseppe De Luca, Giancarlo Raco, Massimo Gabrieli Tommaso, Giovanni Cervo, Mariangela Calò, Sergio Luceri, Giancarlo Dei Lazzaretti, Ladislao Massari, Dario Budano, Pantaleo Cannoletta, Maria Assunta Miglietta e Stefano Metrangolo.

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