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Cronaca Gallipoli

Sparano fuochi davanti ai lidi di notte, due denunce

Circa 6 chili di fuochi d'artificio di genere proibito sono stati sequestrati dalla polizia di Gallipoli. Due ragazzi deferiti alla Procura. Secondo i primi riscontri potrebbero aver agito per un lido

GALLIPOLI - Circa 6 chili di fuochi d'artificio di genere proibito, ovvero di quarta e quinta categoria, per le quali è necessaria autorizzazione delle autorità di pubblica sicurezza, sono stati sequestrati nella notte dagli agenti di polizia del commissariato di Gallipoli. Almeno 4 di questi chili erano già stati accesi, peraltro, quando sono arrivati gli agenti, fermando e denunciando alla Procura di Lecce due giovani del posto. Un gesto davvero pericoloso, tant'è vero che l'iter burocratico per detenere e accendere questo tipo di fuochi è ancor più complesso, rispetto alla stessa autorizzazione, quando il sito prescelto ricade, come in questo caso, in ambito demaniale.

Il fatto è avvenuto nella notte, intorno alle 2. Dei due gallipolini denunciati per concorso in porto abusivo di materiale esplodente ed accensione in luogo pubblico di fuochi pirotecnici, G.F., 26enne, e D.C., di 22, il primo annovera una denuncia per danneggiamento. I fuochi d'artificio sono stati fatti esplodere su un tratto di arenile distante pochi metri da uno degli stabilimenti balneari che di notte fanno intrattenimento musicale, a ridosso delle dune con vegetazione di macchia mediterranea. Ovviamente, con rischio per l'incolumità delle centinaia di persone che a quell'ora affollavano i locali. Vi è da dire che durante la stagione estiva sullo stesso tratto di litorale erano stati segnalati altri episodi analoghi.

Ma c'è di più. Dai primi accertamenti sarebbe emerso persino che i due indagati abbiano operato su incarico di personale di uno dei gestori di locali della zona. Al momento sono in corso accertamenti, per trovare riscontro a quest'ipotesi. Il che comporterebbe, nell'eventualità, corresponsabilità di rilievo penale.

E che i problemi siano tanti, a Gallipoli, al punto che molti ritengono necessario rivedere le autorizzazioni per le attività dei locali pubblici, lo dimostra il fatto che solo qualche giorno addietro, sempre la polizia, aveva già elevato diverse contravvenzioni per violazione delle prescrizioni riguardanti il superamento dei limiti di ricettività e di orario di diffusione della musica. Tanto che il commissariato ha inoltrato in Procura anche alcune informative sul disturbo della quiete pubblica, causato dall'inquinamento acustico.

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