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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

Spari contro l'abitazione di un 26enne: “Non fu tentato omicidio”

Assolti dall'accusa più grave, e condannati per reati minori, i tre squinzanesi imputati nel processo sull'episodio avvenuto la notte del 29 maggio 2012

LECCE - E' caduto il reato di tentato omicidio nel processo che vedeva alla sbarra il 26enne Paolo Scazzi e i 31enni Fausto Valeriano Poso e Cosimo Emiliano Palma.

I tre erano accusati di aver sparato con un fucile contro l'abitazione di un loro compaesano Tomas Barbetta, di 25 anni, con l'intenzione di ucciderlo, la notte del 29 maggio 2012. Ma il processo discusso col rito abbreviato dinanzi al giudice Michele Toriello ha accertato reati diversi. Scazzi è stato così condannato a due anni e mezzo, più 5mila euro di multa, per detenzione illecita di armi, per lesioni, per minaccia e danneggiamento; Poso a un anno e due mesi e Palma a 12 mesi (col beneficio della pena sospesa), solo per minaccia e danneggiamento.

Lo stesso pubblico ministero Guglielmo Cataldi aveva chiesto l'assoluzione degli imputati dal tentato omicidio, ma aveva invocato sei anni e 30mila euro di multa (per porto d'arma, minaccia e tentata estorsione) nei riguardi di Scazzi, e sei mesi per gli altri (per minaccia).

Potrebbe non essere questo l'epilogo della vicenda che costò allo zio 62enne di Barbetta la corsa in ospedale, con ferite alla mano destra provocate dai vetri della finestra mandati in frantumi dai proiettili e un principio di infarto, come constatarono i sanitari del 118 accorsi sul posto insieme ai carabinieri della compagnia di Campi Salentina.

Nel dispositivo emesso in mattinata, il giudice Toriello ha chiesto alla Procura di valutare eventuali approfondimenti sullo straniero che, secondo quanto riferito durante il processo dal neo-collaboratore di giustizia Antonio Pierri (31 anni, di Squinzano), avrebbe sparato contro l'abitazione di via Occorsio, e sulle dichiarazioni della stessa vittima. Questa inizialmente accusò gli imputati, raccontò di aver visto Scazzi scendere dall'auto condotta da Poso, imbracciando un fucile, ma poi ha ritrattato. Gli imputati erano difesi dall’avvocato Ladislao Massari.  

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