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Cronaca Specchia

A 61 anni suonati le avance e poi i baci ad una ragazzina: arrestato

L'accusa per lui è molto pesante: violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Di questo dovrà rispondere un pensionato di Specchia dopo le indagini dei carabinieri che hanno accertato la triste storia

 

SPECCHIA – L’accusa è gravissima: violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Di questo dovrà rispondere Maurizio Mori, pensionato 61enne, originario della provincia di Livorno, ma da anni residente a Specchia. Le manette ai polsi dell’uomo gliele hanno fatte scattare i carabinieri della stazione locale. L’ordine di custodia cautelare in carcere, infatti, è stato emesso dal gip del Tribunale di Lecce Cinzia Vergine, su richiesta del pm Carmen Ruggiero.

L’indagine a carico pensionato è iniziata nei primi giorni di aprile. I carabinieri vengono a sapere che l’uomo avrebbe approfittato del lieve handicap mentale che affligge la ragazzina per avvicinarla e convincerla ad entrare all’interno di un’abitazione. Lì, avrebbe costretto la 14enne a subire le sue avances. Venuto a sapere tutto questo, i militari accertano la veridicità della triste storia e comunicano tutto alla Procura di Lecce. Che a quel punto dà il consenso agli investigatori per approfondire le indagini.

E così emerge che in effetti lo scorso 28 marzo il 61enne avrebbe avvicinato la minore con una banale scusa, con lo scopo di conquistare la sua fiducia. Poi, avrebbe invitato la giovane a seguirlo con la scusa di mostrarle il luogo dove abitualmente lavora. La ragazzina lo segue e una volta dentro la stanza, l’uomo si sarebbe chiuso alle spalle, a chiave, la porta dell’appartamento quindi, dopo averle fatto visitare tutti i locali, l’avrebbe afferrata e baciata.

Maurizio MORI-4E per assicurarsi che la minorenne non avrebbe parlato a nessuno di quell’incontro, le avrebbe anche fatto proclami d’amore, raccontando alla 14enne che lui avrebbe voluto con lei una relazione. Gli accertamenti e le attività d’indagine svolte dai carabinieri in collaborazione con la Procura, hanno permesso di verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rese dalla 14enne, in un primo tempo solo alle amiche e agli insegnanti della scuola che frequenta.

In particolare, il racconto di numerosi testimoni ma anche le prove circa l’effettiva disponibilità dell’arrestato delle chiavi di un appartamento e poi il riconoscimento, da parte della vittima, proprio di quella abitazione come quella fattale “visitare” dal suo “spasimante”, sono stati elementi fondamentali, oltre alla personalità del pensionato, per convincere il gip Vergine ad emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo. E così ieri sera i militari sono andati a bussare alla porta di casa dell’indagato per accompagnarlo presso la casa circondariale di Lecce, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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