Bomba carta sul balcone del capo della municipale: è il secondo attentato
L'ordigno artigianale non è esploso soltanto perché la fiamma sulla miccia s'è spenta. Ad essere preso di mira, oggi come nel 2011, il comandante della polizia locale di Specchia, Luigi Scupola. Sul posto è intervenuto l'artificiere da Lecce
SPECCHIA – E’ la seconda volta in meno di anni, dopo quella notte a cavallo fra il 6 e il 7 ottobre del 2011. Il comandante della polizia municipale di Specchia, Luigi Scupola, 59enne, è stato nuovamente preso di mira con il lancio di un ordigno. La prima volta, qualcuno, mai scoperto, gettò contro la sua abitazione di via Generale Caviglia una bottiglia incendiaria. La deflagrazione fu particolarmente forte. Andarono in frantumi i vetri di due finestre e le pareti interne rimasero annerite. Fu serio il rischio che si ferisse qualcuno.
Questa volta i danni sono stati assolutamente contenuti, pari, praticamente, a nulla, ma solo per un caso fortuito: la fiamma sulla miccia della bomba carta, lanciata su di un balcone, s’è spenta da sola, e così non c’è stato alcuno scoppio.
Il fatto, oltretutto, in quest’occasione non è avvenuto nel cuore della notte, ma all'imbrunire. Ancor più temeraria che nel recente passato, dunque, la mano dell’ignoto che ha agito, con il rischio di essere notato da qualcuno: ciononostante, per il momento non sembra che vi siano testimoni oculari. Forse, però, è ancora presto per dirlo. L’indagine è iniziata solo da qualche ora.
Tant’è. Erano circa le 19 di oggi, quando il comandante ha rinvenuto l’ordigno esplosivo artigianale inesploso sul balcone. Ed ha subito messo in allarme i carabinieri della stazione, che hanno avvisato la compagnia di Tricase. Da Lecce è stato così richiesto l’intervento dell’artificiere antisabotaggio del comando provinciale Carabinieri di Lecce, che ha preso l’oggetto in consegna.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero di turno della Procura di Lecce, Antonio Negro, stanno dunque cercando di fare luce su autori e movente, se legato alle sue mansioni svolte in qualità di capo della polizia locale o a motivi privati, e se sussista un legame con l’evento del 2011.