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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Cutrofiano

"Speed drug", chiuso il cerchio: si costituisce l'unico indagato ancora irreperibile

Nel tardo pomeriggio di oggi, presso la caserma dei carabinieri di Cutrofiano, s'è costituito Giordano Epifani, 37enne, del posto. Era ricercato dall'alba del 19 marzo scorso, quando la squadra mobile ha fatto scattare un maxi-blit in tutta la provincia

CUTROFIANO – Nel tardo pomeriggio di oggi, presso la caserma dei carabinieri di Cutrofiano, s’è costituito Giordano Epifani, 37enne, del posto. L’uomo era ricercato fin dall’alba del 19 marzo scorso, quando la squadra mobile di Lecce ha messo in atto una delle più grandi retate degli ultimi anni, l’operazione “Speed drug”, stringendo le manette ai polsi di ben quarantuno persone, accusate di far parte di tre distinti gruppi dediti al traffico di stupefacenti fra capoluogo e zone intorno ad Arnesano e Galatina. 

Quarantadue, in realtà, erano state le ordinanze emesse dal gip presso il tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. A scampare all’arresto, proprio Epifani, irreperibile fino a oggi. Gli agenti avevano avuto notizia che si trovasse in Piemonte, e lì l’hanno cercato per diverso tempo. Sentendosi probabilmente ormai con il fiato sul collo, alla fine l’uomo ha deciso di consegnarsi spontaneamente nelle mani delle forze dell’ordine, tornando in paese e bussando alle porte della caserma dei militari. Subito dopo, Epifani è stato condotto in carcere. 

L’attività investigativa è nata da un episodio del 2009, quando un commerciante, Antonello Cagnazzo, fu aggredito a Galatina. Un tentato omicidio per il quale rispondono Antonio e Daniele Palamà, rispettivamente padre e figlio di 57 e 34 anni, e Pierluigi Carechino, di 35. Le indagini, partite da quel fatto, hanno finito per mettere a nudo qualcosa di molto più grosso e articolato, una fitta rete di collegamenti fra i tre presunti sodalizi criminali, che si sarebbero spartiti il territorio nella gestione del mercato dello spaccio.  

Tra i componenti del sodalizio leccese, ai quali è stata contestata anche l’aggravante del metodo mafioso, c’è anche Gioele Greco, 25enne, secondo gli investigatori il luogotente del clan retto dai fratelli Roberto e Giuseppe Nisi e da Pasquale Briganti, attualmente detenuti, arrestati, sempre dalla squadra mobile di Lecce, nel corso dell’operazione “Cinemastore”. 

Agli indagati sono stati contestati reati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, aggravata dalle modalità mafiose e dalla disponibilità di armi da fuoco, detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, danneggiamento seguito da incendio e favoreggiamento. Con la consegna spontanea di Epifani, si chiude ora definitivamente il cerchio, almeno su quelli che sono ritenuti i principali artefici del presunto giro di droga.  

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