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Cronaca Sannicola

Spray urticante spruzzato in pista, due ragazzi colpiti agli occhi. Caccia all’autore

E' successo nella notte al Rio Bò, per rapinare una collanina. I giovani medicati dal 118, i carabinieri hanno acquisito le immagini. Proprio oggi è prevista la sentenza per la strage di Corinaldo

GALLIPOLI – La serata stava filando liscia fra divertimento, musica, risate e cocktail, quando, all’improvviso, le danze in pista sono state interrotte dal pericoloso gesto di qualche esaltato. L’ignoto irresponsabile non aveva evidentemente niente di meglio da fare che scatenare paura e rabbia, usando uno spray urticante. Erano le 3 di notte e nella discoteca Rio Bò sulla provinciale Lido Cochiglie-Sannicola, uno dei templi dell’estate salentina, si sono vissuti alcuni momenti di inevitabile sconcerto.

Due giovani, entrambi di 19 anni, turisti del Bresciano, ne hanno fatto le spese. Lo spray al peperoncino, spruzzato all’altezza dei volti, ha provocato loro problemi agli occhi. Un'altra decine di persone ha risentito degli effetti di quella nuvola pungente nell'aria. La musica s’è fermata e il Rio Bò, struttura all’aperto che ha riaperto i battenti il 18 luglio scorso, in questa strana estate segnata dall’emergenza coronavirus, è stata subito evacuata.

Nessun ferito all'uscita

L’uscita di centinaia di giovani, in attesa che si areasse per bene l’area, per fortuna non ha comportato problemi. In questi casi, si temono sempre gli effetti collaterali di un’eventuale calca. Quanto ai due malcapitati, sono stati visitati dagli operatori del 118 e poi al pronto soccorso dell'ospedale di Gallipoli, il "Sacro Cuore di Gesù". Nessuna conseguenza grave, gli effetti dell’irritazione, per entrambi, dovrebbero passare in uno o due giorni. Ma la vicenda, ovviamente, non si chiude qui, perché adesso è aperta un’indagine.

Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Gallipoli. I militari, diretti dal capitano Francesco Battaglia, hanno acquisito diverse testimonianze e, soprattutto, le videocamere di cui è dotato il locale. E si spera in questo modo di risalire agli autori del gesto scriteriato, ai fini di rapinare uno dei malcapitati. Sotto sequestro è finita la bomboletta stessa, rinvenuta per terra, nella pista. Chi ha agito se n’è subito sbarazzato. Stando a quanto riferito, a mettere a segno la rapina, due giovani con accento campano. Uno di questi, appunto, "armato" di bomboletta urticante.   

Corinaldo, oggi il processo

Non è certo la prima volta che si verificano fatti analoghi, anche nel Salento (nella discoteca Praja di Gallipoli c’è un precedente che risale ai primi di agosto del 2018), ma c’è una circostanza che rende la vicenda odierna ancor più cupa: proprio oggi, infatti, ad Ancona, è stata emessa la sentenza per la terribile vicenda passata alla storia come la strage di Corinaldo, in cui, nel caos provocato nel locale Lanterna Azzurra da una banda dedita alle rapine, usando proprio lo spray urticante come arma per poi strappare catenine e quant’altro di valore, morirono cinque ragazzi non ancora maggiorenni e una mamma. Era in programma, quel giorno, il concerto del rapper Sfera Ebbasta, per cui la sala era colma di ragazzini.

Non è chiaro se gli autori di quanto avvenuto al Rio Bò sapessero o ricordassero che si era alla vigilia del processo per quella tragedia, finendo sinistramente per rievocarla. Ma la coincidenza rende tutto più inquietante.

Articolo aggiornato alle ore 18,40 circa con il dettaglio della rapina della collanina.

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