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Cronaca

Stalking alla moglie dell'amante: nei guai una bancaria

Una funzionaria di una banca leccese è accusata di aver perseguitato la moglie del suo amante (suo collega) per quasi due anni: squilli e chiamate a tutte le ore arrivavano dal telefono aziendale

LECCE - Quegli squilli erano diventati il suo tormento. Per quasi due anni, di notte e di giorno, non c'era più pace. Almeno cinquanta al giorno. Solo dopo aver presentato una denuncia la presunta vittima ha scoperto che a digitare di continuo i suoi numeri di telefono, fisso e cellulare, era una donna di 41 anni di Nardò. Con la quale pare avesse qualcosa in comune. O meglio, qualcuno: suo marito. Lei la conosceva come una collega del consorte, ma è bastato poco per capire che fra i due ci fosse un legame molto speciale. Ora la neretina rischia di finire nei guai con la giustizia. Il pubblico ministero Angela Rotondano ha concluso le indagini preliminari, ritenendola responsabile del reato di molestie, stalking e lesioni personali aggravate.

Secondo quanto emerso, pare che l'indagata abbia avuto una relazione sentimentale con il marito della donna che l'ha denunciata. Una passione sbocciata sul luogo di lavoro. Entrambi, infatti, lavorano per la stessa banca, pur se in filiali diverse. Il motivo ancora non è chiaro, ma improvvisamente la 41enne avrebbe cambiato atteggiamento. Forse il sentimento ha preso il sopravvento sulla ragione, e l'idea che il suo amato dormisse al fianco di un'altra donna potrebbe essere diventato un pensiero insopportabile.

Oggetto della sua ossessione è quindi diventata lei, la sua rivale, e cioè la moglie del suo amante. Telefonate anonime e mute, squilli a tutte le ore del giorno e della notte. Un vero e proprio incubo. Nel corso delle indagini, i carabinieri della stazione di Soleto hanno scoperto che il telefono utilizzato per le chiamate era quello aziendale. Una situazione che si è protratta nel tempo, dal gennaio 2008 al settembre 2009. E che, purtroppo, ha avuto anche delle ripercussioni sulla salute della donna. Ha iniziato ad accusare disturbi del sonno, stati d'ansia ed irritabilità, costringendola a fare ricorso a farmaci e specialisti. Alla fine la diagnosi: disturbo post-traumatico da stress con ansia e tratti fobici. L'indagata è difesa dall'avvocato Francesco Vergine; la persona offesa dall'avvocato Sabrina Conte.

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