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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Donna perseguita finanziere di cui è invaghita: disposta una perizia psichiatrica

Un incubo durato nove mesi. Su di lei pende un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall'uomo. Oggi l'incidente probatorio, al quale non s'è presentata. Sembra che abbia disturbi mentali conclamati

LECCE – Un’attrazione morbosa e sgradevole per chi ne ha patito le conseguenze, fino a provocare agitazione e paure. Una storia di stalking dove la vittima è, per una volta, un uomo e a rischiare un processo è una donna. Semmai lei sia imputabile. Questo, infatti, è ancora tutto da chiarire.

Certo è che il gip Alcide Maritati aveva fissato per oggi l’incidente probatorio sul caso di una 49enne della provincia di Lecce. Su di lei, pende già un divieto di avvicinamento di 200 metri ai luoghi frequentati dalla vittima di questa vicenda, un sottufficiale della guardia di finanza, che, con la sua famiglia, sarebbe stato tartassato a causa dai comportamenti della donna. Nemmeno gli anziani genitori del finanziere sarebbero stati risparmiati dagli atteggiamenti della 49enne.

Lei, all’incidente probatorio, non s’è presentata. Come mai, in Tribunale, in questa storia che la vede protagonista e nella quale si dovrà stabilire l’effettiva capacità d’intendere e volere (se parziale o totale) quando si sono consumati gli episodi denunciati. Questo, appunto, anche ai fini di stabilire se possa stare in giudizio. Di fatto, le cartelle cliniche del medico curante attesterebbero già disturbi della personalità. Le valutazioni ulteriori sono state demandante alla psichiatra Paola Calò, incaricata come consulente.

La denuncia presentata dal sottufficiale, che ha innescato la macchina giudiziaria, è stata l’extrema ratio. Percepita la sua evidente condizione mentale, ha cercato in tutti i modi di farla desistere da comportamenti ossessivi e martellanti, a volte ai limiti dell’oscenità, allontanandola di persona se non chiamando, in più occasioni, i carabinieri della stazione del paese in cui vive. Tutto vano, perché lei si sarebbe fatta avanti ancora e ancora, fino a provocare quel perdurante stato d’ansia tipico di chi è vittima di atti persecutori.

E alla fine, tramite il proprio avvocato di fiducia, Francesco Cazzato, ha dovuto tutelare se stesso e i propri cari in modo formale, portando la vicenda davanti alla Procura. Le carte sono in mano al pubblico ministero Maria Rosaria Micucci. Ed è stata lei a chiedere e ottenere dal gip il divieto di avvicinamento della donna che è difesa d’ufficio dall’avvocato Alessandro Dell’Atti.

Gli atti persecutori sarebbero iniziati nell’aprile del 2016, trascinandosi fino al gennaio del nuovo anno. Una lunga parentesi costellata di telefonate e messaggi continui, ma soprattutto appostamenti sotto casa del finanziere, a volte anche in presenza di conoscenti e vicini di casa, e pedinamenti. Quindi, con evidente effetto imbarazzante, visto che non sarebbero mancate esplicite profferte di natura sessuale. E’ chiaro anche che simili situazioni hanno comportato forti disagi in tutta la famiglia del sottufficiale. Certe vicende minano fin nelle fondamenta la serenità di casa.

In alcuni momenti, sembra che la 49enne abbia manifestato anche forme di pentimento, seguite però sempre da comportamenti ossessivi. Una volta, per esempio, sarebbe arrivata a offrire in cambio del perdono una guantiera di dolci, rifiutata dall’uomo che, rifugiatosi in casa, sarebbe stato vessato subito dopo da squilli continui al campanello.

In seguito, la donna sarebbe di nuovo tornata alla carica, manifestando ancora atteggiamenti “espansivi”. Avrebbe poi persino tentato di parlare con la moglie del finanziere (invano) e si sarebbe spinta oltre, andando in casa degli anziani genitori dell’uomo e sostenendo di essere stata inviata proprio da lui per vedere alcuni appartamenti.

Una bugia vera e propria, che non ha avuto fortunatamente un seguito perché loro non dispongono delle chiavi. Tutte le vicende sono confluite poi in una corposa denuncia, avvalorata anche da testimonianze di numerose persone che di volta in volta hanno assistito agli impetuosi e disturbanti approcci per strada. E ora, ottenuta l’ordinanza cautelare, si dovranno anche valutare le effettive condizioni mentali della donna.

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