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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Stalking sfociato nell’accoltellamento del fratello: inflitti 4 anni

Emessa la sentenza per un 56enne leccese finito in carcere nel dicembre del 2021 per aver tormentato il familiare arrivando a ferirlo con un'arma bianca

LECCE - L’odio nei riguardi del fratello, maturato per ragioni legate all’eredità e sentimentali, sarebbe sfociato prima nello stalking poi in un’aggressione con un coltello. Per questi episodi ieri è stato condannato a 4 anni di reclusione Fabio Marzo, 56 anni, di Lecce.

La sentenza è stata emessa dalla prima sezione penale del tribunale di Lecce, composta dal presidente Fabrizio Malagnino e dai colleghi Maddalena Torelli e Mauro Marangio, che, contestualmente ha respinto la richiesta avanza  dall’avvocato difensore Simone Viva di attenuare la misura cautelare, dal carcere ai domiciliari.

L’uomo rimarrà quindi nel penitenziario di Lecce, dove era finito su ordinanza di custodia cautelare nel dicembre del 2021, qualche giorno dopo il ferimento del familiare avvenuto in piazzetta Girolamo Congedo, nel rione San Lazzaro.

Al malcapitato, parte civile con l’avvocato Raffaele Benfatto, i giudici hanno riconosciuto il risarcimento del danno in separata sede e una liquidazione immediata di 15mila euro.

Vittima di Marzo, non sarebbe stato solo il fratello, come riportato in un precedente articolo, ma anche la madre che, in seguito, tuttavia decise di ritirare le querele nei suoi riguardi.

La pubblica accusa nel processo, rappresentata dalla sostituta procuratrice Maria Consolata Moschettini, aveva invocato una condanna a cinque anni e mezzo.

Non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza (entro sessanta giorni), la difesa valuterà il ricorso in Appello.

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