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Cronaca

In casa dell'Arma una stanza riservata alle donne per denunciare violenze a abusi

Anche a Lecce l'iniziativa del Soroptimist International: un locale allestito per l'accoglienza e per la raccolta delle dichiarazioni delle vittime

LECCE - Disporre di uno spazio proprio, in cui sentirsi a proprio agio, nel quale trovare un senso di protezione è importante per ciascuno di noi. Per una donna vittima di violenza e di atti persecutori diviene fondamentale, anche perché il numero delle denunce è ancora ridotto rispetto all'entità del fenomeno che, per questa ragione, resta sostanzialmente sommerso.

Uno dei deterrenti è rappresentato dal timore di poter essere "messe all'indice" da un contesto sociale in buona parte ancora molto legato al maschilismo e per questo, oltre alla reticenza, la ritrattazione di dichiarazioni rese in un primo momento, sull'onda emotiva del trauma, è ancora piuttosto frequente.

In attesa dei dati del comando provinciale dei carabinieri, la presidente nazionale dell'associazione Soroptimist, Leila Picco, ha citato fonti europee e Istat indicando una percentuale di poco superiore al dieci per cento. L'occasione è stata fornita dall'inaugurazione della stanza dedicata all'ascolto delle vittime, inaugurata oggi presso la sede dell'Arma nell'ambito di un progetto portato avanti in sinergia a livello nazionale: sono già una cinquantina in tutta Italia gli spazi riservati, arredati in maniera accogliente e dotati di attrezzatura per la registrazione delle dichiarazioni. Il primo taglio del nastro è avvenuto a Torino e nel giro di un anno l'iniziativa si è diffusa con una certa rapidità.

A fare gli onori di casa, alla presenza anche di alunni dell'istituto De Pace di Lecce, il colonnello Giampaolo Zanchi, comandante provinciale da poco più di tre mesi, che ha ricordato come i carabinieri dispongano già di una sezione, denominata Atti persecutori, presso il Reparto di Investigazioni Scientifiche. La presentazione è stata introdotta dalla presidente di Soroptimist Lecce, Natasha Mariano Mariano. Ha partecipato anche l'assessore Nunzia Brandi, in rappresentanza del Comune di Lecce

Appena la scorsa settimana la procura della Repubblica e la Asl di Lecce hanno firmato un protocollo che stabilisce una serie di procedure operative per l'accoglienza delle vittime di violenze e abusi e per la raccolta sistematica del materiale probatorio che è determinante per l'attribuzione dei reati ai colpevoli.

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