rotate-mobile
Cronaca

Stefàno: "La crisi non può negare la dignità umana"

L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari ribadisce la guerra al caporalato ma precisa: "Il sistema Puglia è largamente improntato alla legalità". Dalla Cgil un pacchetto di misure urgenti

LECCE - Le posizioni espresso al tavolo tecnico tenutosi a Palazzo Adorno sotto l'occhio dei cronisti e delle telecamere non sono certo unanimi e le ricette, tutto sommato, piuttosto generiche. Nessuno, del resto, si aspettava una soluzione magicamente estratta dal cilindro ma l'impegno per un percorso realmente condiviso per contrastare adeguatamente e organicamente il caporalato e il lavoro nero. Il minimo comune denominatore, alla fine, è stato individuato nella battaglia per la legalità. Non solo uno slogan, ma piuttosto una locuzione politicamente corretta per dire che, da ora in poi, qualsiasi dialettica economica dovrà avvenire nel rispetto delle regole. Cgil, Coldiretti, Regione, Provincia, Comune di Nardò lo hanno ribadito pubblicamente, seppur da prospettive non proprio sovrapponibili: nessuna tolleranza per chi sfrutta e lucra sulla pelle dei lavoratori costretti a paghe miserevoli.

"Per noi non ci sono alibi che possano giustificare la negazione ai diritti e alla dignità delle persone. Neanche la crisi", ha detto Dario Stefàno, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia. Quasi una risposta anticipata, quella dell'assessore, alle argomentazioni esposte da Pantaleo Piccinno di Coldiretti durante il vertice durante il quale ha messo in evidenza l'incidenza della crisi che ha lasciato invenduta l'80 per cento della produzione stagionale di angurie, cercando in qualche modo di ascrivere il fenomeno del caporalato a "faide" interne alle varie etnie che popolano la Masseria Boncuri.

"Il brand Puglia - ha aggiunto Stefàno, al termine del sopralluogo effettuato con la collega Elena Gentile, responsabile delle Politiche sociali della Regione Puglia - deve essere sinonimo in tutto il mondo di qualità non solo dei suoi prodotti ma anche del lavoro che produce. Per fortuna il sistema Puglia è per larga parte improntato alla legalità anche nei rapporti di lavoro, occorre debellare queste sacche che ancora sopravvivono, forse anche grazie ad una certa leggerezza nel considerare affidabile chi poi in realtà si rivela essere un aguzzino. Ma la sfida vera - sottolinea Stefàno dopo aver ascoltato il racconto dei giovani immigrati - è quella di debellare il caporalato, strumento di intermediazione parassitaria che lucra sulla fatica di questi poveri uomini, facendo intascare cinque volte il guadagno dei lavoratori".

Ma come? Tre le direzioni da seguire, secondo l'assessore Stefàno: "La prima è la denuncia, così come coraggiosamente fatto quest'anno. La seconda è la vigilanza severa, da parte degli enti preposti, Ispettorato del lavoro in primis, insieme alle forze dell'ordine, per perseguire gli autori dei reati. La terza direzione - prosegue Stefàno - che ci deve vedere tutti impegnati, istituzioni e parti sociali, è quella di dare continuità al lavoro avviato, col contributo essenziale delle associazioni di categoria dei produttori agricoli, che recuperi alle istituzioni territoriali un ruolo di riferimento anche per i migranti in cerca di occupazione. Una traccia che acceleri il processo di maturazione, anche culturale, e che faccia emergere l'evidenza dei vantaggi derivanti anche in termini di efficienze produttive se si restituisce dignità e diritti ai lavoratori".

La piattaforma della Cgil: liste di prenotazione, trasporto a carico della aziende, commissione Tripartita.

Per non sfuggire all'imperativo del pragmatismo, sollecitato da una vertenza che, se apre nuove prospettive sull'immediato futuro dovrebbe saper dare anche risposte immediate, la Cgil si è presentata al tavolo tecnico con alcune proposte a sostegno dei due riferimenti normativi esistenti: la legge regionale 28 del 2006 e la proposta di legge numero 2584 che prevede l'istituzione del reato di caporalato.

Il sindacato ha chiesto di istituire presso i Centri per l'impiego le liste di prenotazione per i lavoratori immigrati stagionali e l'apertura di uno sportello nell'area della Masseria Boncuri; il trasporto dei lavoratori a carico delle aziende oppure l'utilizzo del finanziamento pubblico; il ricorso alla contrattazione integrativa decentrata per la valorizzazione dell'attività lavorativa prestata e l'avvio del confronto tra istituzioni, parti datoriali e sindacali per la costituzione della commissione provinciale tripartita.

Elena Gentile ha fatto presente come, presso la Regione, esiste già una sede tecnica preposta al confronto, quella cioè prevista proprio dalla legge regionale del 2006 che ha posto la Puglia, dal punto di vista legislativo, all'avanguardia a livello nazionale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stefàno: "La crisi non può negare la dignità umana"

LeccePrima è in caricamento