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Cronaca

Strage della "Morvillo-Falcone". "Giovanni Vantaggiato ha agito sempre da solo"

A sostenere la tesi che l'attentatore non abbia un complice è il funzionario di polizia dello Sco, Vincenzo Nicolì, il quale ha spiegato che nei filmati, nel giorno dell'attentato e in quello precedente, non vi sono altri sospetti

LECCE – S’è svolta oggi a Brindisi una nuova udienza nel processo sulla strage di Brindisi, in cui è imputato l’imprenditore copertinese Giovanni Vantaggiato, 69enne. Si attendeva la deposizione di Cosimo Parato, suo ex socio in affari e vittima, a sua volta, di un attentato avvenuto nel 2008, in cui rischiò di perdere la vita, messo a segno dallo stesso imprenditore copertinese, per vendicarsi di una presunta truffa.

Nessuno dei due, però, era presente in aula, questa mattina. Entrambi per motivi di salute. Non una novità, per Vantaggiato, di fatto presente solo il giorno della prima udienza, all’avvio del processo. Mentre, per quanto riguarda Parato, non gli sarebbe stato possibile partecipare “per patologie connesse all'attentato subito”, come ha riferito ai giudici il suo legale, Raffaele Missere, secondo quanto riportato dall’Ansa. Già il 13 febbraio scorso, ascoltata da sostituito procuratore Guglielmo Cataldi, la moglie di Parato si era soffermata sulle condizioni di salute dell’uomo, dopo l'attentato subito con una carica di esplosivo collocata sulla sua bicicletta e azionata a distanza, in maniera analoga a quanto avvenuto davanti alla scuola “Morvillo Falcone”: “Non ha più l'intestino, deve nutrirsi con sacche parenterali, non lavora, devo darmi da fare io”.

E’ stata comunque una giornata importante, nel processo, perché sono state passate in rassega le immagini delle varie videocamere grazie alle quali è stato ricostruito il “film” dell’attentato all’istituto brindisino che, la mattina del 19 maggio 2012, seminò terrore e morte. Fra gli altri, a deporre, è stato chiamato il funzionario di polizia dello Sco, Vincenzo Nicolì. Il quale ha ribadito che in tutte le immagini in cui è stato ripreso, compresa la sera che precedette l'attentato, Giovanni Vantaggiato sarebbe stato solo.

“Se un'altra persona fosse passata di lì - ha precisato Nicolì, nelle dichiarazioni raccolte dall’Ansa - le telecamere l'avrebbero ripresa e noi l'avremmo vista”. Non è un dettaglio, perché, con questa deposizione, si vorrebbe testimoniare che non vi siano correi nell’esecuzione del terrificante attentanto, come ipotizzato nelle prime battute. Tesi, ancora oggi, mai veramente messa al bando.

Nicolì s’è soffermato sui filmati dell'impianto di videosorveglianza del chiosco che si trova davanti alla scuola e di quelli comunali della zona. Nella Fiat Punto che passò la notte precedente alla strage, ha spiegato, c'era solo una persona. L’auto non sarebbe stata seguita da altri veicoli. “Dal luogo in cui è stato ripreso dalle telecamere, mentre premeva il pulsante del telecomando - ha detto ancora il poliziotto - aveva una visione completa dell'area dell'intero incrocio”.

Tra i filmati, ovviamente, non è mancato quello che fin da subito fece il giro del mondo, in cui si vede la sagoma di Vantaggiato (allora non ancora identificato) mentre, presumibilmente, preme il pulsante del telecomando che innesca l’ordigno collocato nel cassonetto. Dalle immagini – riporta l’agenzia di stampa Ansa - si distinguerebbero sia lo spostamento d'aria provocato dall’esplosione, sia l’allontanamento dell’uomo, con un'andatura claudicante. Fra il momento in cui il dito viene premuto sul telecomando e lo scoppio, trascorrono 63 secondi.

Prima di Nicolì, davanti alla Corte d’assise ha deposto Vincenzo Molinese, colonnello dei Ros. E’ l’ufficiale che ha coordinato l'attività tecnica. Secondo il quale, “il telefonino di Vantaggiato e la Hyundai Sonica intestata alla figlia danno contezza di una possibile presenza dell'uomo vicino alla scuola Morvillo il 5 maggio in una fascia oraria compresa dalle 7.16 alle 7.35”. Va ricordato che Vantaggiato svolse il primo sopralluogo con la Punto citata da Nicolì e poi tornò con Hyundai di cui ha parlato Molinese. Il quale ha anche menzionato che, almeno fino al 5 maggio, a Porto Cesareo, sarebbe stato visto il cassonetto della differenziata di colore blu, rubato per poi essere usato come contenitore dell'ordigno.

La presenza di Vantaggiato – continua la nota Ansa, citando il teste - è stata poi attestata nuovamente dalle 23,08 del 18 maggio alle 7,44 del giorno successivo, quella della strage, usando le due diverse auto. Ventuno sono state le telecamere private i cui filmati sono stati visionati dagli investigatori. Un contributo importante è stato fornito anche dal sistema di telecamere cittadino. Voluminoso, inoltre, secondo quanto ha spiegato Molinese, il traffico telefonico tracciato in zona negli istanti successivi all'esplosione.

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